Continua la valorizzazione dell’Archivio Progetti dell’Università di Architettura IUAV di Venezia con la 70^mostra online
Università IUAV di Venezia presenta la mostra on line Petit tour #70 Franco Zagari. Il sistema delle piazze nel cuore di Saint-Denis


PETIT TOUR è un’iniziativa dell’Archivio progetti dell’Università di Architettura (IUAV) di Venezia fondato nel 1987.
Oggi l’Archivio è inserito nel Sistema Bibliotecario e Documentale dell’Ateneo veneziano.
Nella sua attività costante di ricerca e valorizzazione l’Archivio presenta online pillole di architetti famosi, che stimolano il desiderio di approfondimento e di conoscenza, aiutano il lavoro di ricerca e concorrono ad incrementare la sensibilità dei nuovi architetti ai valori del costruire nel terzo millennio.
Si tratta di schede molto essenziali nel testo, con una adeguata documentazione fotografica e bibliografica.
La scheda# 70 è dedicata a Franco Zagari. Il sistema delle piazze nel cuore di Saint-Denis.
Con queste parole Franco Zagari parlava del suo lavoro progettuale su Saint-Denis:
Strana e affascinante, Saint Denis, parte importante della storia d’Europa, nata dal culto di sante reliquie, cresciuta sotto la bandiera della rivoluzione, città artigiana e industriale, oggi vibrante anche di nuovi impulsi provenienti da altre culture…
Saint Denis è la culla del gotico (l’abate Suger), il sacrario dei re di Francia, una città con una grande tradizione industriale e operaia, un polo della nuova immigrazione, un moderno polo terziario, una capitale dello sport. Il progetto delle piazze centrali riguarda un contesto storico in sofferenza al centro di una città per contro quanto mai viva nel corpo sociale e politico.
Come ascoltare e accogliere Suger e Robespierre, Simenon e Sengor? Come non interrompere, anzi rievocare, quelle storie che si sono depositate in un’unità indicibile, di ritmo, grana, luce?
Il progetto di riqualificazione delle piazze centrali fa parte di una strategia più ampia, la riorganizzazione di tutto il centro storico con un sistema pedonale di oltre 5 ettari.
Caratteristico del nostro progetto è un appoggio morbido all’andamento del suolo, con un’organizzazione dello spazio adatta a una continua evoluzione dei cambiamenti.
In tutto il sistema dell’agorà la viabilità è ridotta a pochi percorsi principali dedicati al traffico locale, con un incasso di appena cinque centimetri rispetto alla quota pedonale. La pavimentazione è come una “macchina retorica”, che racconta e rievoca una “geografia” di unità, dimensioni e tracciati storici dove oggi risultino appannati o di meno evidente lettura» .
L’architetto Franco Zagari (Roma, 1945 – Roma, 2023) è stato una delle figure centrali nella cultura del progetto del paesaggio contemporaneo in Italia e all’estero, affiancando l’attività progettuale con la ricerca teorica e l’insegnamento come professore ordinario di Architettura del Paesaggio presso le Facoltà di Architettura dell’Università “Mediterranea” di Reggio Calabria e della Facoltà di Architettura “Sapienza” di Roma.
È stato direttore del Dottorato in “Architettura dei parchi e dei giardini e assetto del territorio” dell’Università di Reggio Calabria e Napoli Federico II dal 1998 al 2008.
Dal 1996 fino al 2004 è stato presidente della Sezione di Roma e del Lazio dell’Istituto Nazionale di Architettura /INARCH.
Nel 1998 è stato nominato Chévalier des Arts et Lettres dal Ministro della Cultura di Francia.
Autore di sei documentari per la Rai, Radio Televisione Italiana-DSE dal titolo “L’architettura del giardino contemporaneo” con la regia di Enzo De Amicis (1988), Zagari ha prodotto un vasto ed eterogeneo corpus di scritti, pubblicazioni, video, mostre, sui temi del paesaggio contemporaneo e dello spazio pubblico, anticipando spesso, con visioni innovative, nuovi ed originali orientamenti progettuali per il futuro.
Il fondo Franco Zagari (Roma, 1945-2023), donato all’Archivio Progetti dell’Università Iuav di Venezia nel 2022, documenta a più livelli la complessa e trasversale attività di ricerca dell’architetto del paesaggio contemporaneo a partire dalla tesi di laurea su Borgo San Pietro del 1970 (relatore Ludovico Quaroni) fino ai lavori più recenti tra i quali il sistema delle piazze centrali di Saint-Denis (Parigi) fino al noto concorso per il Parco della Pace di Vicenza del 2015.
Il ruolo centrale dello spazio pubblico delle città –sia esso piazza o giardino– emerge prorompente quale tema progettuale che tende a privilegiare la dimensione poetico-narrativa capace di combinare citazioni colte decontestualizzate e azioni performative.
Testimone di più di 40 anni di professione, il fondo è costituito da corrispondenza, testi manoscritti delle relazioni svolte come architetto, appunti manoscritti, scritti vari, bozze di lavoro, relazioni tecniche su siti e cantieri, atti di convegni, di studio e di conferenze, lezioni universitarie, progetti, saggi e modelli.
Alcune scatole conservano diapositive e fotografie, nei rotoli disegni arrotolati e manifesti.
La documentazione cartacea è inoltre affiancata da un altrettanto ricco insieme di elementi che costituiranno la sezione digitale dell’archivio.