Øystein Aasan usa architettura, collage, scultura e pittura per indirizzare la memoria, la funzione delle immagini e il luogo dell’osservatore

ØYSTEIN AASAN. NEVER – THE – LESS – GALLERIA ENRICO ASTUNI – testo critico do Ory Dessau – Dal 06.05 al 29.07 2023

• Dal 06.05 al 29.07 2023
• GALLERIA ENRICO ASTUNI (Bologna 40126 Via Iacopo Barozzi, 3)

Nata a Fano nel 1992 la Galleria Enrico Astuni, nel 2000 si trasferisce in Toscana a Pietrasanta e nel 2009 apre una nuova sede a Bologna.

Fin dai primi anni di attività la galleria si avvale di curatori di prestigio per organizzare mostre di spessore incentrata su maestri come Carla Accardi, Pier Paolo Calzolari, Sandro Chia, Aldo Mondino, Luigi Ontani.

ØYSTEIN AASAN. NEVER – THE – LESS

Oggi la Galleria Enrico Astuni segue una linea curatoriale orientata al confronto e al dialogo tra maestri storicizzati e giovani artisti già affermati a livello internazionale.

Dal 6 maggio la galleria presenta la mostra ØYSTEIN AASAN. Never – the – less, curata da Galleria Enrico Astuni con testo critico do Ory Dessau.

Questa mostra raccoglie una quarantina di opere recenti – disegni, dipinti, opere testuali e sculture –. tutte realizzate tra il 2020 e il 2023 dall’artista norvegese Øystein Aasan, nato nel 1977 e formatosi National College of Art and Design di Oslo.

Tra le opere in mostra, tre appartengono alla serie Inadequate Description (2021), mentre tutte le altre sono della ONCE RIMOSSO serie su cui Aasan lavora dal 2019.

La serie Inadequate Description, iniziata da Øystein Aasan nel 2004, è caratterizzata da opere “text based”, il cui soggetto è la parola riportata sotto forma di “testo distorto con vari mezzi o reso quasi illeggibile”, ovvero deflagrato in singole lettere che occupano la griglia spaziale dell’opera.

Testo critico di Ory Dessau

La lettura diventa inadeguata o inappagante: l’accento è posto sul gesto e sulla specifica modalità di realizzazione.

Alcune opere riportano, reinterpretandoli, testi di poesie come quelle intense di Paul Celan, la cui famiglia fu sterminata durante l’olocausto.

Nella recente opera del 2023 Descrizioni inadeguate, E guardatevi l’un l’altro, senza dire niente, l’artista utilizza un Letraset lettering trasferibile per comporre una poesia di Rainer Maria Rilke.

Nel ricostruire il testo, l’artista utilizza un unico foglio di lettere trasferite a secco, rimanendone man mano prive di alcune.

Così le parole rimangono progressivamente incompiute e, a poco a poco, vengono letteralmente a mancare, lasciando al loro posto il silenzio assordante del vuoto.