MARISA Merz

- DATA INIZIO: 23/01/2024

- DATA FINE: 23/03/2024

- LUOGO: NAPOLI – Thomas Dane Gallery

- INDIRIZZO: Via Francesco Crispi, 69 (1º Piano)

- TEL: +39 081 1892 0545

Il Leone d’oro conferitogli dalla Biennale di Venezia nel 2013 segna il successo di Marisa Merz, unica rappresentante femminile dell’Arte Povera

La Thomas Dane Gallery presenta nella sua sede di Napoli la mostra antologica dedicata a Marisa Merz, fino al 23 marzo

 

La Thomas Dane Gallery presenta nella sua sede di Napoli la mostra antologica dedicata a Marisa Merz, fino al 23 marzo
Installation view

 

La galleria d’arte londinese Thomas Dane Gallery presenta nella sua sede di Napoli dal 23 gennaio 2024 una mostra personale dedicata a Marisa Merz.

Maria Luisa Truccato, nota nel mondo dell’arte come Marisa Merz (Torino 1926 – 2019), dal nome del marito Mario Merz, unica esponente femminile del gruppo dell’Arte Povera, esordisce negli anni Sessanta con i lavori titolati Living Sculpture, installazioni scultoree di grandi dimensioni in lamina di alluminio sospese nello spazio e soggette alle mutazioni del caso e della materia stessa che ben si inserivano nella poetica del movimento legata all’arte come processo, visualizzazione e materializzazione dell’energia.

Successivamente si dedica ad una ricerca più lirica ed intima con la creazione di piccole “teste” d’argilla cruda, forme in cera, teli tessuti con fili di rame o nylon lavorati a maglia, introducendo nel linguaggio della scultura contemporanea materiali e tecniche propri dell’artigianalità, spesso associati alla sfera domestica e femminile, come appunto il cucito.

Animo alla continua ricerca del dare forma al pensiero”, dagli anni Ottanta Marisa Merz affianca alla scultura la pratica del disegno e della pittura.

Qui il soggetto costante, come nelle teste d’argilla, sono volti evanescenti che emergono dalla stratificazione di linee e segni, presenze incorporee ed indeterminate alle quali il critico Tommaso Trini associa la definizione di “prefigure”.

In una più recente rielaborazione di questo tema, le figure appaiono tra ampie pennellate di colori sgargianti in varianti di oro, blu e rosso, simili a icone bizantine, angelicate e al contempo ermetiche.

L’aver preso il nome del marito, altrettanto noto nel movimento dell’Arte Povera non vuol dire che la sua fortuna artistica sia legata al marito.

Marisa ha percorso un suo viaggio di ricerca autonomo che le ha permesso di avere importanti riconoscimenti di critica e di pubblico.

Lo dimostrano le sue presenze a manifestazioni di grande prestigio come Documenta 9 di Kassel nel 1992, il Centro Pompidou di Parigi nel 1994, Biennale di Venezia dove nel 2023 riceve il Leone d’oro.

ORARI DI APERTURA

  • lunedì> venerdì 10.00 -13.30 / 14.30 -18.00

INFO

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