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Angelo Tabaro

L’archivio di Luca Massimo Barbero entra nell’ASAC

L’Unione di Storia e Innovazione: L’archivio di Barbero nell’ASAC

Archivio Luca Massimo Barbero si unisce all’ASAC, elevando il patrimonio artistico della Biennale di Venezia.

Archivio Luca Massimo Barbero si unisce all'ASAC, elevando il patrimonio artistico della Biennale di Venezia.
Luca Massimo Barbero Foto di Lorenzo Palmieri

 

ASAC/ Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia

È considerato un’eccellenza mondiale per la qualità, la quantità e continuità di documentazione d’arte.

L’archivio vanta infatti un patrimonio artistico documentale legato alla Biennale di Venezia, la più antica manifestazione internazionale d’arte che, dal 1895, è testimone internazionale di ogni avanguardia e vetrina degli artisti che hanno segnato la storia dell’arte dai primi del novecento ad oggi.

L’attività di conservazione, catalogazione e valorizzazione di questo immenso patrimonio artistico non sempre in passato ha avuto il riconoscimento che la straordinarietà di questo patrimonio richiede.

Ci sono stati anni in cui le priorità degli eventi lo faceva passare in secondo piano, anche in termini di investimenti.

La situazione è cambiata negli ultimi anni anche per merito del Presidente Baratta per il quale L’Archivio Storico è il luogo da cui e verso il quale transitano le memorie e i documenti del passato ma è anche il luogo dell’archivio del nostro futuro.

Questo nuovo orientamento è continuato anche con il Presidente Roberto Cicutto che ha recentemente evidenziato che la Biennale si è dotata di una settima arte: ‘l’arte della connessione’ attraverso la ricchezza dei suoi fondi storici e l’acquisizione di archivi contemporanei in continuo divenire grazie all’azione costante dei loro creatori”.

Oggi l’ASAC è considerato un corpo vivo della Biennale che sviluppa non solo l’attività di conservazione, catalogazione e inventariazione, ma si apre anche all’esterno.

Promuove infatti la ricerca e valorizza il patrimonio anche aprendo relazioni con istituzioni italiane e straniere, curando mostre e facendosi conoscere.

L’attenzione e l’interesse per l’ASAC sono innegabilmente cresciuti, favoriti anche dalle prospettive di crescita e stabilità che assicura l’identificazione di un’area dell’Arsenale di Venezia come nuova sede adeguata e vicina alle sedi delle principali manifestazioni della biennale.

E’ cresciuto il suo prestigio e, come avviene nel campo degli archivi, con il prestigio si è aperta anche la strada all’attrazione di altri archivi che decidono di entrare nel patrimonio artistico dell’ASAC come assicurazione di continuità nella conservazione e valorizzazione.

Si è sviluppato così nella direzione della Biennale l’indirizzo dell’Archivio Storico di ospitare archivi e fondi, anche di terzi, che affrontano e si misurano con i temi legati alle arti contemporanee.

Sono così arrivati negli ultimi anni il Fondo Palazzo Grassi/Fiat, l’ Archivio Premio Oderzo, il Fondo Luca Ronconi, il Fondo Lorenzo Capellini, l’Archivio Associazione Nuova Icona, l’Archivio Enzo De Martino, il fondo Luigi Nono e ora è arrivato l’archivio di Luca Massimo Barbero, famoso critico, storico e curatore di arte moderna e contemporanea.

Archivio Luca Massimo Barbero si distingue per essere un archivio vivo e in continua espansione, che si arricchirà di tutto quello che il suo titolare produrrà in futuro e che lui stesso continuerà a utilizzare.

Luca Massimo Barbero è uno storico dell’arte, curatore e fotografo, nato a Torino nel 1963.

Nella prima parte della sua vita si forma in Italia e in più soggiorni all’estero, per arrivare a Venezia non ancora maggiorenne, dove si laurea in Storia e Critica delle Arti e del cinema all’Università Ca’ Foscari e si stabilisce.

Un’’intelligenza vivace e una personalità polimorfa negli interessi e nella formazione indirizzano la sua attività verso una molteplicità di campi.

Nel 1986 si dedica allo studio approfondito dello Spazialismo e di Lucio Fontana, di cui diverrà uno degli studiosi di riferimento fino a diventare oggi Consulente Scientifico della Fondazione Lucio Fontana di Milano.

Continua poi con studi e pubblicazioni sull’arte del secondo dopoguerra italiana e statunitense. Diventa Associate Curator della Collezione Peggy Guggenheim di Venezia per oltre 15 anni. Presenta l’arte italiana in istituzioni museali internazionali tra cui il Moderna Museet di Stoccolma, la Kunsthaus di Zurigo, la Biennale di Venezia e il Solomon R. Guggenheim di New York, tra le altre.

Luca Massimo Barbero cura costantemente esposizioni e progetti speciali di arte contemporanea.

Dai giovani artisti esordienti a personalità come Jean Michel Basquiat, Nan Goldin, Carla Accardi, Mario Schifano, Yayoi Kusama, Shirin Neshat, Jason Martin, Keith Haring e molti altri.

Non trascura però la fotografia e il cinema ideando e curando mostre e pubblicazioni legate a quei temi, in cui collabora con Peter Greenaway, Abbas Kiarostami, Wim Wenders e David Cronenberg.

Durante tutte le sue attività realizza e colleziona fotografie formando una ricca fototeca personale di storia dell’arte, di sport e di cronaca.

Tanti sono gli incarichi di prestigio di Luca Massimo Barbero: le docenze, le pubblicazioni, le mostre che ha curato.

Oggi è Direttore dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Il senso del gesto è nelle parole Di Luca Massimo Barbero che hanno accompagnato l’atto ufficiale dell’ingresso del suo archivio personale nell’ASAC: “Sono grato e onorato che La Biennale di Venezia abbia accolto il mio archivio – ha dichiarato Luca Massimo Barbero. Considero gli archivi una culla e devo buona parte delle mie radici alla Biennale di Venezia che sento come un cantiere vitale dell’arte contemporanea. Sin da studente è stato un luogo unico che ha dato a molti di noi la possibilità di studiare e conoscere, come amo dire, “viaggiando senza spostarsi”. Sono felicissimo di questa opportunità, perché mi permette di restituire e condividere il mio immaginario, dal cinema, all’arte, alla fotografia, che ha preso forma all’interno di quello stesso archivio. In questo momento storico di abbreviazione della memoria, consegnare alla Biennale materiali ancorati al presente e mettere a disposizione degli studiosi documenti che possono essere consultati nella loro versione originale assume una dimensione vitale.”

Focus cultura è la nuova sezione di Pikasus ArteNews che invita alla riflessione sul valore dell’arte, in tutte le forme espressive del pensiero e della creatività umana. Focus indaga il ruolo e il contributo fondamentale dell’arte per uno sviluppo equilibrato, sostenibile e “umano” della società. Le materie saranno le più varie, dalla presentazione di riviste specializzate anche di nicchia, alla recensione di libri, ad ogni altra iniziativa che nasca da donne e uomini creativi ispirati e capaci di formulare ipotesi coraggiose per il bene comune

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