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ToggleMario Schifano ha rappresentato una delle figure più influenti della Pop Art europea
Alla Galleria Lombardi di Roma una mostra di Mario Schifano, Visioni dell’anima, artista che fu anche Futurista

La Galleria Lombardi viene inaugurata a Roma da Enrico Lombardi nel 1977 e oggi ha una sede anche a Palermo.
Dal 2014 la direzione artistica della Galleria Lombardi viene presa da Lorenzo Lombardi e, in continuità con la storia della famiglia e della galleria, si occupa dei maestri storici non solo della Scuola Romana, inserendo in questo panorama artisti più congeniali a un mercato dell’Arte Contemporanea.
Dal 13 ottobre la galleria presenta la mostra di Mario Schifano Visioni dell’anima, a cura di Lorenzo ed Enrico Lombardi.
Vengono proposte trenta opere che ripercorrono l’opera di uno dei maggiori protagonisti dell’arte italiana del secondo Novecento.
Era nato a Homs in Libia nel 1934 da un padre archeologo impegnato negli scavi di Leptis Magna, e dal quale ha ereditato l’amore per Roma, dov’è morto nel 1998.
Sulle carte e le tela in mostra il visitatore potrà scorrere l’esperienza artistica di Mario Schifano, da orizzonti e paesaggi, ai ricordi del deserto e del cielo africano della sua infanzia.
Ci sono poi i rapporti con gli altri artisti e l’influenza iniziale dei Futuristi e Giacomo Balla, in particolare, poi delle ricerche di Kazimir Malevic e i suoi approcci alla fotografia con sperimentazioni che si fondono con la pittura.
Ha usato molte tecniche Schifano, sempre con naturalezza, dal pennello alla grafite, dallo smalto allo spray e alla vernice fluorescente, dal lumen all’aerografo.
Qualunque fosse lo strumento usato Schifano ha saputo attirare il visitatore nel suo mondo fatto spesso di nuvole e prati, di sagome sfuggenti.
In particolare, nella sua pittura, dagli anni Novanta egli si esprime con rapidità del gesto e impeto cromatico di un artista impulsivo, per il quale l’arte è stata un istinto, una forza, un flusso spesso impetuoso.
La sua pittura spazia dall’interesse per i nuovi media all’amore per il paesaggio, dall’omaggio all’archeologia e ai grandi maestri del passato alle iconiche immagini dei suoi anni, coprendo un arco di tempo che va dai favolosi anni ’60 fino agli anni ’90, attraverso i notissimi Paesaggi Anemici, le tele emulsionate e monocrome, le Stelle, i cavalli e le Oasi fino ai Gigli.
E’ in occasioni di questo tipo, in mostre siffatte, che si ha modo di considerare cosa fu Schifano.