Torna a Venezia in occasione della Biennale Lorenzo Quinn, ma non con le sue monumentali interpretazioni delle mani, ma con nuove opere a sfondo storico
Cà Rezzonico di Venezia ospita la mostra LORENZO QUINN. Anime di Venezia – Souls of Venice, fino al 15 settembre
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Cà Rezzonico è il Museo del Settecento Veneziano, uno scrigno dello splendore della Serenissima affacciato sul Canalgrande.
Dal 19 aprile l’androne al piano terra del Palazzo ospita la mostra Anime di Venezia – Souls of Venice dell’artista Lorenzo Quinn.
Lorenzo Quinn è uno scultore figurativo italo-americano di fama internazionale, nato a Roma nel 1966 dall’attore messicano-americano premio Oscar Anthony Quinn e dalla sua seconda moglie, la costumista Iolanda Addolori.
Durante gli anni di studio all’American Academy of Fine Arts di New York, Quinn realizza che, tra tutte le arti, il suo futuro sarebbe stato la scultura.
Non è nuovo a Venezia Lorenzo Quinn, con le sue opere monumentali di arte pubblica presentate in vari luoghi della città in occasione delle Esposizioni Internazionali d’arte della Biennale.
Sono in genere opere che rappresentano espressive ricostruzioni delle mani umane: “Volevo scolpire quella che è considerata la parte del corpo umano più difficile e tecnicamente più impegnativa” – afferma Quinn – “La mano detiene così tanto: il potere di amare, di odiare, di creare e di distruggere”.
La mostra a Cà Rezzonico, a cura di Chiara Squarcina, presenta una nuova creazione di Lorenzo Quinn, pensata in onore delle celebrazioni dell’Anniversario di Marco Polo a 700 anni dalla morte.
L’intervento costituisce un’assoluta novità nella produzione di Quinn: per la prima volta un’opera a sfondo storico, leggera e pensata proprio per il museo, “prende vita” grazie anche all’introduzione di uno strumento assolutamente contemporaneo: la realtà immersiva, declinata attraverso una visione poetica e magica.
15 statue realizzate in mesh rappresentano alcune tra le Anime più significative nei secoli della Serenissima, a suggellare l’unione e la simbiosi tra la Città e tutte le sue Arti, espresse dai Veneziani che l’hanno resa immortale.