La Buona Terra. Elio Armano, allievo di Alberto Viani, si confronta con le opere di Arturo Martini della Fondazione Famiglia Zago ad Asolo
La Buona Terra – Elio Armano – Asolo – Fondazione Famiglia Zago – Via Collegio, 22 -20 giugno – 20 agosto 2023
La Buona Terra
La Fondazione Famiglia Zago è nata nel 2022 per restituire al territorio una piccola parte di ciò che questo ha offerto alla prestigiosa azienda di famiglia.
Per volere dei fondatori Bruno Zago e Anna Maria Gasparini la Fondazione, oltreché nell’ambito della cultura, opera nel settore della salute, attraverso la collaborazione con strutture sanitarie ed enti del terzo settore.
Nell’ambito dell’Arte, la Fondazione guarda all’antico splendore di Asolo, crocevia di artisti e personalità illustri, come ad un modello ideale per l’individuazione di un progetto innovativo e visionario all’insegna del contemporaneo.
Con l’idea di legare la storia della città con la contemporaneità, la Fondazione ha scelto come sede lo storico ex monastero delle monache benedettine di SS. Pietro e Paolo, rinominato Collegio. Titolo che mette in evidenza la funzione di committente e di sperimentazione, all’insegna del confronto e del fare. Ideale anche per il progetto di residenze d’artista che la Fondazione ospita.
Dal 20 giugno al 20 agosto 2023 la Fondazione Famiglia Zago ospita la mostra La Buona Terra mostra personale di Elio Armano. Uno scultore che lega strettamente il suo pensare artistico all’impegno politico, sociale e ambientale.
Elio Armano nasce a Padova il 4 aprile 1945.
Nella stessa città frequenta l’istituto d’Arte Pietro Selvatico, per passare poi all’Accademia di Belle Arti di Venezia dove, dal 1965 al 69 è stato allievo di Alberto Viani.
Sempre a Venezia nel 1967 ottiene il premio di scultura dell’Opera Bevilacqua La Masa.
Sono anni che lo vedono parimenti impegnato a Padova nel Teatro Popolare di Ricerca come scenografo e costumista. Oltre a ciò, anche in alcune mostre dove espone una ricchissima produzione (in gran parte distrutta successivamente), realizzata negli spazi messigli a disposizione da Viani.
Impegnato politicamente, da consigliere regionale ma soprattutto da sindaco della cittadina di Padova, Cadoneghe (Padova), manifesta la sua grande attenzione ai problemi dell’ambiente e del rapporto dell’uomo con la natura.
Famosa la sua azione clamorosa come la messa al bando nella sua città della plastica usa e getta. Oltre a ciò, anche la sua costante azione di sensibilizzazione a questi temi e ai problemi dell’urbanistica e del valore del paesaggio. Azioni che hanno visto il coinvolgimento di artisti, scrittori, architetti che chiama numerosi a Cadoneghe e all’amicizia con i due grandi scrittori veneti Andrea Zanzotto e Mario Rigoni Stern.
Cessati gli impegni politici ha ripreso con più energia la sua ricerca e produzione artistica. In particolare con opere in creta sempre però animato dagli ideali e dalle preoccupazioni che lo hanno guidato fin da giovane.
Ad Asolo il percorso espositivo, sobrio ed elegante, si prefigge l’obiettivo di guidare alla conoscenza di alcune opere di Arturo Martini “modellatore”, accostate, in nome di un dialogo ideale, con le “terre rare” di Elio.
Le ceramiche, sapide di sale etrusco, sono testimonianza del portentoso talento di Martini ed esempio di finissima modellatura.
Le “terre rare” di Armano, seppur dalla mutata poetica, derivano anche dalla tradizione del Martini.
Forme arcaiche, geometrie, stilemi, teste cave, piccole sculture di paesaggi e città ci propongono un volo dentro alle viscere della terra e parlano essenzialmente di noi, del dritto e del rovescio della nostra civiltà.