Le opere di Katia Novitskova propongono una riflessione sul valore delle immagini nel mondo contemporaneo in un cortocircuito tra arte e natura, realtà e rappresentazione.
KATJA NOVITSKOVA – Mostra Firenze
FIRENZE – Manifattura Tabacchi/Factory Via delle Cascine,35
Dal 12/04 al 18/06/2023
Il complesso che ospitava la Manifattura Tabacchi di Firenze è stato riqualificato sia dal punto di vista strutturale ed architettonico, sia dal punto di vista sociale, culturale e di coinvolgimento della popolazione.
All’interno della Manifattura Tabacchi è collocato Factory laboratorio creativo e produttivo all’avanguardia che dispone anche di uno speciale spazio espositivo.
Dal 4 marzo Factory ospita un progetto espositivo speciale dedicato all’artista lettone KATJA NOVITSKOVA, come evento fuorimostra di Palazzo Strozzi in occasione e in contemporanea con la mostra Reaching for the stars Da Maurizio Cattelan a Lynette Yiadom-Boakye, allestita a palazzo Strozzi fino al 18 giugno 2023, in collaborazione con Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino.
Nata a Tallinn nel 1984 e attiva ad Amsterdam, KATJA NOVITSKOVA è un’artista di fama internazionale, le cui opere propongono una riflessione sul valore delle immagini nel mondo contemporaneo in un cortocircuito tra arte e natura, realtà e rappresentazione.
La mostra presenta le opere di Katia che si uniscono nel loro surreale e ironico dialogo, creando un’esposizione dissonante, fatta allo stesso tempo di partecipazione e alienazione per il pubblico.
Nelle sue foto-sculture, parte della Collezione Sandretto Re Rebaudengo, l’artista riproduce in grande formato su lastre di alluminio sagomate e pannelli cartonati immagini di animali raccolte da internet come un coloratissimo ibis, un orso polare dal volto arrossato, un gatto o tre formicai.
Con questo ciclo di lavori Novitskova vuole dimostrare come la nostra percezione dello spazio è stata alterata dal rapido sviluppo tecnologico e come il confine tra il mondo naturale e la sua versione digitale va dissolvendosi.
Le fotografie hanno trasformato questi animali in immagini piatte e immateriali, prima che l’artista se ne appropriasse e restituisse loro, attraverso l’opera, le tre dimensioni.
Tutto avviene, però, in attesa degli scatti del pubblico, che li riporteranno all’inevitabile condizione di partenza.
Ne risulta uno scambio continuo tra reale e virtuale, all’interno di un ciclo idealmente infinito.