Gli scatti fotografici di Guido Guidi inquadrano soggetti colti da angolature oblique creando immagini di forte intensità espressiva
Guido Guidi. Di sguincio – LONDRA – Large Glass – Dal 3 febbraio al 11 marzo 2023

Large Glass è una galleria d’arte contemporanea creata a Londra nel 2011 come alternativa alla scena delle gallerie commerciali tradizionali.
Prende il nome dalla celebre opera di Marcel Duchamp da cui riprende il concetto che l’arte esposta può essere allo stesso tempo concettuale, materiale e giocosa.
Dal 3 febbraio al 11 marzo 2023 la galleria presenta Di Sguincio, mostra personale dell’artista italiano Guido Guidi.
Nato a Cesena nel 1941 Guido Guidi è uno dei fotografi italiani più in vista, con una carriera che dura da più di cinque decenni e oltre trenta monografie pubblicate.
Formatosi nell’ambiente del cinema neorealista e dell’arte concettuale egli ha sviluppato una sua visione non sentimentale ma intensamente personale dell’immagine prodotta dallo scatto fotografico.
Nel lavoro egli ha focalizzato principalmente il suo obiettivo su aree geografiche rurali e suburbane vicine a casa sua e occasionalmente più lontane in Europa.
Di sguincio la sesta mostra personale di Guido Guidi al Large Glass.
Coincide con la pubblicazione da parte di Mack, prestigioso editore londinese specializzato in fotografia, del volume Di sguincio, primo di una trilogia intitolata Album.
Della serie pubblicata, la mostra presenta fotografie selezionate, per lo più scattate dal 1977 al 1980 a Treviso e Preganziol, nel Nord Italia, dove Guidi insegnava all’epoca.
Era allora un momento chiave nel lavoro di Guidi, che continua la sua sperimentazione in bianco e nero ma sta già per passare a lavorare prevalentemente a colori con una fotocamera di grande formato nei primi anni ’80.
Di sguincio è un’espressione italiana, spesso associata a guardare, che può essere tradotta con obliquamente, diagonalmente, furtivamente, indirettamente.
La fotografia di Guidi privilegia infatti uno sguardo accidentale, volto a scoprire angolazioni inaspettate di oggetti, persone o luoghi quotidiani, per i quali nei primi anni Ottanta ha coniato il termine di ‘qualsiasità‘.
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