Mostra postuma di Laura de Santillana, esponente di spicco della tradizione muranese e dell’arte della lavorazione del vetro nel mondo

Glass Week 2023: Le Opere di Laura de Santillana. Oltre la materia al Gallerie dell’Accademia Dorsoduro fino al 26/11/2023. Mostra Venezia

VENEZIA – Gallerie dell’Accademia Dorsoduro, 1050

Dal 09/09 al 26/11/2023

Glass Week 2023: Le Opere di Laura de Santillana

E’ morta nel pieno della sua maturità artistica, nel 2019 a soli 63 anni, Laura de Santillana, artista veneziana del vetro, figlia d’arte.

Figlia di Ludovico Diaz de Santillana e di Anna Venini era nata a Venezia nel 1955 ed è stata un’ artista geniale, erede di una grande dinastia alla quale ha saputo portare lustro e successi, ha saputo distinguersi con le sue opere per raggiungere i più importanti palcoscenici internazionali.

Dopo studi classici e la formazione alla School of Visual Arts di New York negli anni 1975-76, riuscì a coltivare e poi far esplodere il suo grande talento arrivando ad esporre al Victoria and Albert Museum of London, al Metropolitan Museum di New York, a Parigi, Los Angeles e – ovviamente – a Venezia.

Ora le Gallerie dell’Accademia di Venezia, in occasione di The Glass week 2023 le rendono omaggio ospitando la mostra postuma LAURA DE SANTILLANA. Oltre la materia, a cura di Rainald Franz e Michele Tavola, che presenta oltre trenta opere che condensano gli ultimi anni di attività di un’artista che individuò nel vetro la sua fonte di ispirazione.

Si tratta della prima volta che la Fondazione de Santillana Stichting che ne custodisce la memoria promuove una mostra postuma all’interno di una sede museale, scegliendo le Gallerie come luogo ideale per le creazioni di Laura de Santillana.

Glass Week 2023: Le Opere di Laura de Santillana. Come ricorda di lei il nipote Leon Diaz de Santillana, presidente della fondazione, Laura de Santillana aveva un metodo di lavoro tutto suo personale. Oltre la materia

Ricorda infatti come una volta aveva fatto suonare della musica indiana durante una sessione lavorativa in fornace, creando un netto contrasto con la tradizione del vetro in quella città e dello “studio glass”, che è caratterizzato da un individualismo spartano e da una cultura operaia.

Quella scelta inaspettata mise in evidenza come lei fosse a suo agio nell’impostare il proprio tono, le proprie regole e la propria esperienza sensoriale per creare un’atmosfera nella quale si immergeva. In tal modo poteva spingere gli artigiani oltre le loro zone di comfort, anche a livello tecnico.