Una visione circolare di un popolo in cammino nelle opere di Gao Bo, come in un grande mandala ove la fine è anche l’inizio e l’arrivo a Venezia è già un ritorno in Himalaya
GAO BO OFFERTA Venezia-Himalaya – VENEZIA – Galleria In’Ei – 10 Marzo— 24 Aprile 2023 – A cura di Pietro Gaglianò
- A cura di Pietro Gaglianò
- 10 Marzo— 24 Aprile 2023
Si è aperta a Venezia una nuova galleria, In’Ei
Si tratta di una Galleria specializzata in arte e design dell’Asia orientale.
In particolare Cina, Corea e Giappone.
L’obiettivo primario è quello di creare un dialogo aperto tra culture diverse e aspirare a diventare un punto di riferimento per gli amanti di questi mondi.
Lavorando per lunghi periodi con pochi nomi selezionati, IN’EI commissiona progetti originali ad artisti e architetti in Europa.
Investe nella produzione delle loro collezioni, e producendo mostre personali che danno espressione scultorea alla specifica visione della galleria.
La Galleria si è inaugurata il 10 marzo 2023 con l’apertura ufficiale della prima mostra, Gao Bo. Offerta Venezia-Himalaya, curata da Pietro Gaglianò.
L’artista cinese Gao Bo, nato nel 1964, sviluppa la sua attività di fotografo d’arte vivendo e lavorando tra Pechino e Parigi
Gao Bo è arrivato a Venezia carico di tante storie, compiendo un viaggio circolare tra Europa e Asia, un viaggio che rispecchia quello di tanti europei e tanti asiatici, che nei secoli hanno percorso i due continenti, mettendoli in contatto tra loro.
Nel testo di presentazione della mostra il curatore Gaglianò sottolinea la natura del lavoro di Gao Bo:
Uno sconosciuto in viaggio, che ad ogni passo, ad ogni metro percorso, assume uno sguardo diverso, capace di scoprire e dipanare.
In molte delle sue opere Gao Bo occupa il confine tra il visibile e l’invisibile, tra l’immagine che si mostra e diventa opaca, tra la cancellazione e il ritorno alla luce e allo sguardo dello spettatore
L’artista rappresenta un popolo in cammino , con la cronaca delle sue preoccupazioni e delle sue meraviglie.
La mostra di Gao Bo è ricca di significati , di rimandi alla cronaca ma anche alla storia, al pensiero filosofico, alle contraddizioni della contemporaneità, come ben evidenzia nel testo Il centro delle cose con cui il curatore accompagna la mostra.