Nella casa e nello studio a Roma dello scultore Alcide Ticò fu girato il famoso film Vacanze Romane con Gregory Peck
Focus/ALCIDE TICO’. Un ritorno – Mostra Rovereto
ROVERETO (Trento) – MART Corso Bettini 43
Dal 16/07 al 22/10/202
Era nato a Rovereto Alcide Ticò, nel 1911 scultore la cui vicenda biografica e la cui attività artistica si intrecciarono con quelle di personalità quali Adolfo Wildt, Gino Pancheri, Carlo Belli, Arturo Martini, Manzù, Edoardo Persico.
Alcide Ticò dopo l’Accademia di Belle Arti a Milano, allievo di Wildt e gli anni milanesi a contatto con l’avanguardia artistica del tempo e alcuni anni di esperienze in Trentino e nel Triveneto si trasferì a Roma nel 1938 aprendo uno studio in via Margutta.
Diventa allora uno dei protagonisti della fioritura artistica di via Margutta nell’immediato dopoguerra.
Il suo studio, crocevia di artisti, collezionisti, mercanti e critici, viene scelto per le riprese del capolavoro cinematografico che meglio descrive il fermento sociale e culturale nella capitale in quegli anni, il famoso film americano Vacanze romane con Gregory Peck.
La qualità del suo lavoro lo ha fatto apprezzare dalla critica e dal pubblico, tanto da partecipare a diverse edizioni della Biennale di Venezia e della Quadriennale di Roma.
Docente di materie plastiche in importanti istituzioni, fra cui l’Accademia di Belle Arti di Carrara e la Scuola di Scultura di Ortisei dov’è morto nel 1991 Alcide Ticò è sempre restato legato alla sua città natale, tanto che alla sua morte gli eredi hanno donato una parte consistente della sua produzione al Mart.
Ora il Mart di Rovereto, con questo Focus ALCIDE TICO’. Un ritorno, a cura di Gabriele Lorenzoni e Alessandra Tiddia intende valorizzare e riportare al centro del dibattito artistico nazionale questo suo artista.
La selezione delle opere conservate al Museo permettono di evidenziare le due anime della ricerca plastica di Ticò: quella figurativa, che accompagna Ticò dagli esordi fino ai primi anni Sessanta, e quella astratta, che si impone gradualmente a partire dai primi anni Settanta, per divenire esclusiva negli ultimi anni di vita, nutrendosi di ispirazioni derivate dalle forme geometriche pure e dai corpi astrali.