Un gesso di Antonio Canova, ridotto in pezzi da un bombardamento nel 1945, riappare dopo una straordinaria ricostruzione, per essere ammirato in tutta la sua bellezza.
EBE CANOVA
Prenderà il via il 4 dicembre 2021 al Museo Civico di Bassano del Grappa la mostra EBE CANOVA.
Una mostra originale che nasce dalla conclusione dell’importante restauro del celebre gesso canoviano conservato a Bassano.
L’esposizione coglie l’occasione per approfondire, ripercorrendo il tema della raffigurazione della coppiera degli Dei nelle arti figurative, tanto le fonti classiche di Canova quanto la sua straordinaria forza inventiva nella creazione di uno dei suoi massimi capolavori.
Ebe, simbolo dell’eterna giovinezza, coppiera degli Dei, è risorta dalle ceneri.
O più correttamente dai frammenti che, all’indomani del bombardamento alleato su Bassano del 24 aprile 1945, venero raccolti come reliquie.
Reliquie di un gesso tra i più belli e affascinanti tra quelli realizzati dal celebre scultore di Possagno.
Questi frammenti sono rimasti nei depositi dei Musei Civici per più di 70 anni, abbandonati all’oblio perché la loro ricomposizione è stata a lungo ritenuta impossibile.
Ma poi, le nuove tecnologie applicate al restauro hanno permesso al mitico gesso di ritrovare la sua forma e la sua grazia.
A ridarle vita ha provveduto un innovativo intervento, interamente finanziato dal Rotary Bassano e dal Rotary Asolo Pedemontana.
All’impresa ha collaborato anche il Comune di Forlì, proprietario della versione marmorea di Ebe cui il gesso bassanese è la matrice originale.
Per celebrare l’evento, la Città di Bassano ha deciso di proporre il capolavoro ricostruito in una mostra, molto puntuale, sulla figura mitologica di Ebe.
Ebe ha affascinato profondamente Canova, il quale fece di essa uno dei soggetti più ricorrenti della sua opera, declinandolo in due versioni, ora protagoniste della mostra assieme a dipinti, disegni e meravigliosi libri illustrati.
Di queste due versioni, le traduzioni in marmo sono oggi conservate all’Ermitage di San Pietroburgo, negli Staatlichen Museen di Berlino, nella Collezione Devonshire a Chatsworth e nei Musei di San Domenico a Forlì.