DAL FUTURISMO ALL’INFORMALE Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart

- DATA INIZIO: 15/07/2023

- DATA FINE: 29/10/2023

- LUOGO: RIVA DEL GARDA – Museo Alto Garda / MAG

- INDIRIZZO: Piazza Cesare Battisti, 3/A

- TEL: 39 0464 573869

Attraverso opere delle collezioni del Mart di Rovereto la mostra a Riva del Garda è concepita come un suggestivo viaggio nell’arte italiana del Novecento

DAL FUTURISMO ALL’INFORMALE Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart – Mostra Riva del Garda

 

Mostra MAG Riva del Garda
Locandina

 

RIVA DEL GARDA – Museo Alto Garda / MAG Piazza Cesare Battisti, 3/A

Dal 15/07 al 29/10/2023

All’interno della Rocca, antico castello medievale, ha sede il Museo di Riva del Garda, con le sue sezioni permanenti, gli spazi riservati alle mostre temporanee e lo spazio-laboratorio INvento rivolto ai più piccoli e alle famiglie.

Affacciato sulle acque del lago di Garda, il Museo costituisce una delle due sedi espositive del Museo Alto Garda/MAG, insieme alla Torre Apponale e a Forte Garda sul monte Brione.

Dal 15 luglio la sezione mostre permanenti del MAG presenta la mostra Dal Futurismo all’informale. Capolavori nascosti nelle collezioni del Mart, a cura di Alessandra Tiddia.

Frutto della decennale collaborazione con il Mart Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, l’esposizione vuole mostrare al grande pubblico una prestigiosa selezione dei capolavori presenti nelle collezioni del Mart appartenenti ad alcune tra le maggiori correnti artistiche del Novecento, come il Futurismo, il Realismo del Secondo Dopoguerra, l’Astrattismo e l’Informale.

Si tratta di un percorso espositivo che esplora e racconta l’ideazione e la sperimentazione di nuovi linguaggi ed espressività: i trentasei capolavori presenti in mostra rappresentano straordinarie testimonianze delle più importanti correnti artistiche del Novecento italiano.

La sezione iniziale è un omaggio al Futurismo con importanti opere di celebri artisti appartenenti a questa avanguardia, come Rissa rustica (1936), Gallo (1937-1938 ca) e Il legnaiolo (19326-1931) di Fortunato Depero in dialogo con i Pappagalli (1929) di Giacomo Balla e i lavori di Gino Severini.

A fianco di queste opere dei primi maestri del Futurismo si trovano opere di Tullio Crali e Mino Delle Site, esponenti futuristi della cosiddetta “Aeropittura” che intendevano trasmettere le sensazioni e le emozioni provate durante il volo così da sperimentare una visione vertiginosa del paesaggio.

L’esposizione prosegue con Massimo Campigli, Carlo Carrà, Felice Casorati, Giorgio de Chirico e Giorgio Morandi, artisti che operano a cavallo delle due guerre mondiali e che si distinguono sia per un bisogno di recupero di riferimenti stabili, di porti sicuri dove rifugiarsi a seguito dei disastri provocati dai conflitti, sia per uno riuso della tradizione classica grazie a uno sguardo rivolto all’antico.

Seguono poi lavori di Renato Guttuso e di Emilio Vedova artisti, antifascisti e iscritti al Partito Comunista Italiano, che sperimentano nuovi linguaggi ed espressività, l’uno più popolare, l’altro più gestuale.

Il viaggio prosegue con esponenti dell’Astrattismo quali Carlo Belli, Fausto Melotti e Mario Radice.

Si passa poi all’incontro con esponenti artistici che hanno dedicato le loro produzioni alla riflessione sul segno, il simbolo, la referenzialità di significati e significanti: si tratta di Giuseppe Capogrossi, Gastone Novelli e Carla Accardi.

La mostra chiude con tre nomi straordinari: Alberto Burri, Antoni Tàpies e Lucio Fontana.

ORARI DI APERTURA

  • Tutti i giorni 10.00 – 18.00

INFO

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