Il concetto di debito come base della società e strumento di potere è sviluppato nella mostra aperta a Venezia da Fondazione Prada
Fondazione Prada di Venezia ospita la mostra Christoph Büchel: Monte di Pietà, aperta al pubblico fino al 24 novembre
Il maestoso palazzo Ca’ Corner della Regina, affacciato sul Canalgrande dai primi anni del Settecento, ma edificato su un precedente edificio dove nel 1454 era nata Caterina Cornaro, futura regina di Cipro, è la sede veneziana di Fondazione Prada.
Un’istituzione culturale del prestigio di Fondazione Prada non poteva essere assente nello straordinario progetto d’immersione internazionale nell’arte contemporanea che tutta la città di Venezia vive nel tempo dell’Esposizione Internazionale d’Arte della Biennale.
Accanto infatti alle iniziative dirette della Biennale, proposte nei Giardini della Biennale e all’Arsenale, e alle mostre classificate ufficialmente come eventi collaterali, innumerevoli sono gli eventi espositivi proposti autonomamente da enti e istituzioni nazionali e internazionali nei più svariati spazi della città, spesso con la stessa durata temporale della Biennale.
Tra questi spicca l’esposizione aperta al pubblico dal 20 aprile 2024 a Palazzo Corner della Regina Monte di Pietà, progetto ideato dall’artista Christoph Büchel.
Una mostra che dialoga con il palazzo che, tra i suoi usi, è stato nel Novecento fino al 1969 anche sede del Monte di Pietà di Venezia.
Questa storia stratificata è il punto di partenza per Büchel per la costruzione di un’articolata rete di relazioni spaziali, economiche e culturali.
Lo studio del concetto di debito come base della società e strumento di potere è sviluppato in una complessa installazione.
Il progetto include opere storiche e contemporanee, nuovi interventi allestitivi e una vasta selezione di oggetti e documenti relativi alla storia della proprietà, del credito e della finanza, alla formazione di collezioni e archivi, alla creazione e al significato di un patrimonio reale o fittizio.
Tra le opere esposte è presente anche The Diamond Maker (2020) di Christoph Büchel, una valigia che contiene diamanti artificiali creati in laboratorio, risultato del processo di trasformazione dell’intero corpus di opere in suo possesso, compresi i lavori della sua infanzia e giovinezza, e quelle di futura creazione.
