Le opere contemporanee della coppia di artisti Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani si confrontano in un dialogo ideale con i reperti archeologici del Museo Concordiese
Il Museo Archeologico Nazionale Concordiese di Portogruaro ospita la mostra Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani. Perdersi nel Labirinto
Si è inaugurata il 28 settembre 2024 negli spazi del Museo Archeologico Nazionale Concordiese di Portogruaro la mostra della coppia di artisti contemporanei Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani dal titolo PERDERSI NEL LABIRINTO 100 opere a confronto tra archeologia e contemporaneità.
La mostra rientra nel progetto culturale InterazionI, a cura della Direzione regionale Musei nazionali Veneto, in collaborazione con l’Associazione L&A (Linguaggi e Arte di Teglio Veneto) e l’Associazione Culturale Visioni Altre di Venezia, con la finalità di coinvolgere l’odierno visitatore attraverso un dialogo tra i reperti dell’arte antica e le opere di arte contemporanea.
La coppia veneta Adolfina de Stefani e Antonello Mantovani, pittori, scultori e performer, ha saputo trasferire nella sfera dell’arte la stessa complicità e intesa espressiva raggiunta nella quotidianità e nell’osservazione del quotidiano, dando vita a una profonda ricerca – individuale e sinergica – condotta con rigore sui temi dell’esistenza e della spiritualità, testimoniata da una raffinata e copiosa produzione di dipinti, oggetti scultorei e installativi e interventi performativi e teatrali attraverso i quali riconsiderare e interpretare nell’azione diretta del corpo, un complesso pensiero filosofico e speculativo.
All’interno del Museo Concordiese l’intento dei due artisti è quello di confrontarsi con luoghi del passato e fornire un dialogo con l’arte contemporanea.
L’incanto che emanano le opere d’arte e i manufatti archeologici ci portano a viaggiare nel tempo e nella storia delle civiltà antiche, offrendoci una visione più intima dello loro credenze filosofiche di vita.
Come attori di uno spettacolo i due artisti trasformano il palcoscenico espositivo nel simbolo del loro interrogarsi e dialogare in una perfetta interrelazione tra il passato e il presente.
La loro produzione è come un gioco alla ricerca tra le opere permanenti e quelle create; oggetti del passato a confronto con la nostra quotidianità.