Una bella mostra della fotografa/bambinaia considerata oggi una delle più importanti fotografe del Novecento e l’esponente più di spicco della Street photography.
Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double
SIENA – Complesso Museale di Santa Maria della Scala Piazza Duomo, 1
Dal 16/12/2022 al 16/03/2023
Un grande complesso edilizio, quasi un ‘quartiere’ cittadino, sorto di fronte alla cattedrale sullo scorcio del XII secolo e cresciuto fino allo sviluppo pressoché completo a metà Quattrocento, il Santa Maria della Scala nasce come ospedale medievale e assolve nei secoli le sue molteplici funzioni, legate all’accoglienza.
Esautorate le funzioni sanitarie della città contemporanea sul finire del secolo scorso, è divenuto oggetto di un grandioso progetto di recupero che lo ha reso uno straordinario complesso museale.
Dal 16 dicembre 2022 il complesso ospita la mostra Vivian Maier. The Self-Portrait and its Double, a cura di Anne Morin e Loredana De Pace, composta da 93 autoritratti che attraversano la vita dell’artista americana.
Nata a New York nel febbraio del 1926 e scomparsa nel 2009, Vivian Maier, fino a soltanto qualche anno fa sconosciuta al grande pubblico, offre un lavoro di grandissima qualità, che racconta come hanno saputo fare pochi la vita di New York e Chicago di quel periodo.
Vivian Maier ha lavorato come bambinaia dai primi anni ‘50 e per oltre quarant’anni.
Tutta la sua vita è trascorsa nell’anonimato fino al 2007, quando il suo corpus fotografico è venuto alla luce facendola anche riconoscere come una delle esponenti più di spicco della Street photography e una delle fotografe più conosciute del Novecento.
Un patrimonio composto da oltre 120.000 negativi, pellicole super 8 e 16mm, varie registrazioni audio e centinaia di rullini non sviluppati.
La mostra, promossa dall’associazione Lux – Dopolavoro Fotografico e organizzata dal Comune di Siena e dalla Fondazione Antico Ospedale Santa Maria della Scala, ripercorre l’opera della famosa tata-fotografa che, attraverso la fotocamera Rolleiflex e poi anche con la Leica, trasporta i visitatori per le strade di New York e Chicago, dove continui giochi di ombre e riflessi mostrano la presenza-assenza dell’artista che, con i suoi autoritratti, cerca di mettersi in relazione con il mondo circostante.