La mostra di Vanni Cuoghi accoglie il pubblico avvolgendolo in un panorama metafisico che ha assunto i lineamenti di un ambiente reale.
SUBMARINER DI VANNI CUOGHI
L’Acquario e Stazione Idrobiologica di Milano, tra i più antichi al mondo, ha sede in un palazzo liberty viennese accanto all’Arena Civica, nel Parco Sempione.
Oltre a svolgere le funzioni proprie di stazione idrobiologica e Acquario, è un luogo dinamico che produce eventi culturali come motivo di incontro tra arte e scienza ospitando anche mostre temporanee.
Dal 14 luglio al 12 settembre 2021, l’Acquario ospita il progetto espositivo di Vanni Cuoghi (Genova, 1966) dal titolo SUBMARINER.
L’iniziativa fa parte del cartellone de La Bella Estate di Milano, il programma di esposizioni pensate dal Comune di Milano per la stagione estiva.
La mostra, a cura di Nicoletta Castellaneta e Ivan Quaroni, presenta 16 opere recenti, molte delle quali inedite, i cui soggetti traggono ispirazione dai fondali marini e dalle creature che li abitano, in un costante rimando con il luogo che le ospita, valorizzando la storia e il patrimonio della Stazione idrobiologica milanese.
Ricche di citazioni surreali, ironiche, oniriche, arricchite da elementi misteriosi, le opere di Cuoghi usano il mondo subacqueo come pretesto per rappresentare un paesaggio oscuro, o meglio il lato oscuro del paesaggio.
Utilizzando illustrazioni di luoghi fantastici Cuoghi porta il visitatore a intraprendere un viaggio all’interno di un panorama metafisico che ha assunto i lineamenti di un ambiente reale.
Le chine su carta esposte riproducono nella loro perfezione anatomica creature marine, siano esse polpi giganti, capodogli, balene, rane pescatrici.
Il percorso espositivo prosegue con una serie di oli su tela, in cui è preponderante la citazione dell’aspetto architettonico o il grande dipinto (2 metri x 3) dove molto forti sono i richiami simbolici.
Quella di Cuoghi è una pittura oggettuale, fatta non solo di elementi grafici, ma anche di collage e carta intagliata, con cui l’artista cristallizza gli episodi apicali di un racconto aperto, suscettibile di molteplici interpretazioni”.