Dopo le acqueforti di Rembrandt arrivano all’Oratorio della beata Vergine delle Grazie di Vigoleno le incisioni di Francisco Goya.
Sogno e follia 0pera incisa di Francisco Goya
Vigoleno è un piccolo borgo in comune di Vernasca (Piacenza) che si impone per l’eleganza delle sue forme e per l’integrità del sistema difensivo del suo Castello.
All’interno del castello si trova il quattrocentesco Oratorio della Beata Vergine delle Grazie.
Dopo la fortunata mostra dedicata alle acqueforti di Rembrandt, l’oratorio torna a proporsi come vetrina dei grandi maestri dell’arte con Opera incisa di Francisco Goya in una mostra dal titolo Sogno e follia.
La mostra a cura di Susanna Gualazzini e Carlo Scagnelli aprirà al pubblico domenica 3 luglio e rimarrà visitabile fino a domenica 6 novembre.
Nell’Oratorio sono riunite 32 acqueforti realizzate da Francisco Goya (1746-1828), testimonianza del suo eccezionale lascito formale ed espressivo.
Della ricca produzione grafica di Goya sono presenti in mostra l’intero corpus incisorio de Los Disparates (le cosiddette Follie o Proverbi) e numerosi esemplari de Los Caprichos e della Tauromaquia.
Sono tutte opere nelle quali la ricerca artistica e l’occhio del grande artista spagnolo affondano nella profondità dell’animo umano, portando alla luce, soprattutto ne Los Caprichos e ne Los Disparates, la parte “nera” dell’uomo in tutta la sua complessità e potenziale mostruosità.
Le incisioni di Sogno e follia dimostrano la capacità di Goya di superare lo stesso mezzo tecnico grazie alla resa della sua rappresentazione, alla forza incontenibile