Continua con il maestro delle cancellature Emilio Isgrò il progetto di Brescia Musei di coniugare il patrimonio storico e archeologico di Brescia con le voci più interessanti dell’arte contemporanea.
Isgrò cancella Brixia
Continua il progetto della Fondazione Brescia Musei Emilio di coniugare il patrimonio storico e archeologico di Brescia con le voci più interessanti dell’arte contemporanea avviato nel 2021 con la mostra Palcoscenici archeologici.
Chiusa a gennaio 2022, Palcoscenici archeologici aveva offerto al pubblico una serie di opere site specific realizzate dall’artista Francesco Vezzoli, per celebrare il ritorno in città della Vittoria Alata, la straordinaria scultura romana che è stata oggetto di un attento restauro durato due anni presso l’Opificio delle Pietre Dure di Firenze.
Ora è stato chiamato Emilio Isgrò a rinsaldare il legame con la città con un nuovo grande e originale progetto che, dal 23 giugno 2022 all’8 gennaio 2023, coinvolgerà i più importanti siti culturali di Brescia: dal Museo di Santa Giulia al Capitolium, dal Teatro Romano al Chiostro rinascimentale, ai giardini del Viridarium.
Nato nel 1937 a Barcellona Pozzo di Gotto, Emilio Isgrò è considerato tra gli innovatori del linguaggio artistico italiano del secondo dopoguerra.
Padre indiscusso della cancellatura, l’artista siciliano cominciò a sperimentare questo gesto artistico nei primi anni Sessanta, gesto che ancora oggi mantiene la stessa vivacità e audacia creativa.
Iniziò allora a realizzare le prime opere intervenendo su testi, in particolare le pagine dei libri, coprendone manualmente una grande parte sotto rigorose griglie pittoriche.
Applicò la cancellatura alle carte geografiche, ai telex, al cinema, agli spartiti musicali, anticipando le espressioni più tipiche dell’arte concettuale.
La mostra dal titolo Isgrò cancella Brixia, a cura di Marco Bazzini, intende porre l’accento sul dialogo che s’instaura tra l’archeologia e l’arte contemporanea, tra la storia e il presente, tra la cultura classica e la sua persistenza nel nostro tempo con opere, tutte di dimensioni ambientali, appositamente ideate e realizzate dall’artista per quest’occasione, in stretto dialogo con i suggestivi spazi che le ospitano.
Si tratta di una mostra articolate che prende avvio dalla sala centrale del Capitolium, un vero e proprio museo epigrafico che ospita l’opera Le api di Virgilio.
Una moltitudine di api in volo cancellano le iscrizioni presenti sulle epigrafi romane collocate sulla parete: una spettacolare installazione, realizzata con le più avveniristiche tecniche digitali, dove la cancellatura si manifesta nella vivacità delle immagini in movimento.
Il complesso del Museo di Santa Giulia ospita altri tre episodi del progetto espositivo.
Nell’incanto del Chiostro rinascimentale s’incontra, disposto sul prato, L’armonium delle allodole impazzite, un enigmatico e monumentale strumento musicale, sul cui perimetro corre una sequenza di tasti di pianoforte.
Nel silenzio del luogo risuona l’aria della Casta diva dalla Norma di Vincenzo Bellini, una delle opere più potenti della tradizione lirica italiana, ambientata nelle Gallie romane.
Quest’opera, presentata per la prima volta proprio a Brescia, è realizzata dalla Fondazione Brescia Musei in co-produzione con Arte Sella, l’importante parco d’arte contemporanea nella natura in Val di Sella, Valsugana, (TN) all’interno dei cui percorsi espositivi, al termine della mostra, sarà collocata permanentemente nello spazio all’aperto individuato dall’artista stesso.
Le sale espositive del Museo di Santa Giulia ospiteranno inoltre un inedito ciclo di dipinti dal titolo Brixia come Atene, tredici grandi tele dove le pagine illustrate di un libro sulla vita quotidiana di un’antica polis greca sono state cancellate in bianco.