I pittori moderni della realtà rappresentarono nell’immediato secondo dopoguerra il desiderio di affermare i valori della vera pittura, contro le espressioni artistiche innovative di molti contemporanei.
Pittori moderni della realtà
Concepito con l’idea di polo culturale più che museo tradizionale, il Mart di Rovereto, con il suo edificio progettato da Mario Botta, è un vero e proprio ‘paesaggio contemporaneo’.
Dal 15 maggio il Mart ospita, in contemporanea con la mostra ALEX KATZ. La vita dolce, dedicata all’ultranovantenne artista americano, Pittori moderni della realtà, mostra curata da Beatrice Avanzi, Daniela Ferrari e Stefano Sbarbaro, da un’idea del Presidente del Mart Vittorio Sgarbi coerente con la sua propensione all’arte figurativa.
La mostra infatti guarda a quegli artisti che, nel biennio 1947-1949 si schierarono contro gli esiti del modernismo e gli “abbagli” dell’École de Paris, in difesa della grande tradizione pittorica italiana.
Il gruppo dei Pittori moderni della realtà era costituito da Gregorio Sciltian, Pietro Annigoni, Antonio e Xavier Bueno al quale si aggiungono successivamente Giovanni Acci, Carlo Guarienti e Alfredo Serri.
Cinque le mostre organizzate in breve tempo tra Milano, Firenze, Modena e Roma.
Ciò che accomuna i Pittori moderni della realtà è il desiderio di una rinascita della pittura che corrisponde a una parallela rinascita dell’umanità dopo la distruzione, le privazioni e la sofferenza del conflitto mondiale allora appena concluso.
Erano tutti convinti che nella ricerca di virtù artistiche pure, reali ed eterne, si potevano ritrovare valori morali e spirituali assoluti, e dare risposte vere all’aspirazione a quella autenticità che può essere rintracciata solo nella “vera pittura”.
Seppur apprezzati dal pubblico, i sette vennero disapprovati dai critici che consideravano la loro pittura anacronistica.
In breve tempo il gruppo di disgregò: le distanze ideologiche, le incompatibilità culturali e le differenze anagrafiche portarono in breve alla fine di una notevole e originale vicenda artistica.
La mostra del Mart vuol ricordare quella breve esperienza offrendo un contributo per approfondire le ricerche sulle carriere dei singoli artisti.