Una mostra che indaga come attorno ad una galleria d’arte si sono intrecciate relazioni e spinte ad un rinnovamento politico e sociale, in un momento ricco di protagonisti e fermenti.
Archivio Ugo Ferranti Roma 1974 – 1985
Il MAXXI/Museo nazionale delle arti del XXI secolo è la prima istituzione nazionale dedicata alla creatività contemporanea, inaugurato ufficialmente il 28 maggio 2010.
Sede del MAXXI è la grande opera architettonica, dalle forme innovative e spettacolari, progettata da Zaha Hadid nel quartiere Flaminio di Roma.
Organizzato in quattro dipartimenti, Architettura, Arte, Ricerca Educazione Formazione, Sviluppo propone eventi espositivi temporanei sempre di grande rilevanza.
Da novembre 2021, e per la prima volta, il MAXXI dedica un focus all’archivio di una galleria, concesso in comodato d’uso al MAXXI per volontà di Maurizio Faraoni.
Lettere, manoscritti, fotografie, inviti, manifesti e pubblicazioni restituiscono i vari aspetti del lavoro di Ugo Ferranti: gli scambi con artisti e critici nonché la tessitura di rapporti professionali e di amicizia con gallerie italiane e internazionali che dureranno negli anni.
La galleria aperta nel 1974 si era affermata subito come luogo di riferimento per l’arte concettuale europea e statunitense.
Dai documenti esposti emerge il dialogo delle opere con lo spazio espositivo, nato proprio dalle riflessioni della metà degli anni Settanta intorno all’architettura radicale, all’arte minimalista e ambientale.
Il focus presenta momenti e figure centrali dell’epoca tra i quali: Richard Nonas, Niele Toroni, Richard Tuttle, Mario Schifano, Christo, Marcia Hafif, Giulio Paolini, André Cadere, Maurizio Mochetti, Domenico Bianchi, Bruno Ceccobelli, Gianni Dessì, Giuseppe Gallo, Daniel Buren, Cy Twombly, Sol LeWitt, Jannis Kounellis.
Il progetto prevede inoltre un focus espositivo nella galleria 1 del MAXXI dedicato a Richard Nonas, primo omaggio di una istituzione italiana al grande artista americano recentemente scomparso.