Le installazioni, i disegni e i video prodotti da Pascale Marthine Tayou esplorano la questione del villaggio globale, partendo sempre dall’artista e dalla sua storia.
PASCALE MARTHINE TAYOU: Bonnes Nouvelles
Galleria Continua, fondata a San Gimignano nel cuore della Toscana nel 1990, è oggi una delle più rinomate gallerie d’arte italiane, con sette spazi in cinque paesi Cina, Francia, Cuba, Brasile e Italia.
Galleria Continua Paris ha aperto al pubblico la sua sede parigina interamente rinnovata: ottocento metri quadri di spazio espositivo su tre piani nel cuore del Marais.
I quattordici mesi di ristrutturazione, pur mantenendo sempre aperte le porte delle esposizioni, hanno riportato in vita gli spazi che un tempo ospitavano una pelletteria.
Per l’occasione, Galleria Continua Paris presenta, per la prima volta in questi spazi, una mostra personale dedicata all’artista camerunense Pascale Marthine Tayou (1967), con una selezione di opere recenti e inedite.
In una raccolta allegra e poliedrica di elementi dai colori scintillanti, le opere di Pascale Marthine Tayou mostrano il suo gusto per l’ibridazione e la mescolanza di tecniche.
Dall’inizio degli anni ‘90 e in particolare con la sua partecipazione a Documenta 11 di Kassel (2002) e alla Biennale di Venezia (2005 e 2009), Pascale Marthine Tayou è un artista di primo piano sulla scena internazionale.
Il suo lavoro è caratterizzato da una grande diversità̀, non limitandosi a nessun mezzo o tema particolare.
Fedele a sé stesso, Pascale Marthine Tayou trasforma lo spazio con un accumulo gioviale e poliedrico di elementi dai colori scintillanti e materiali ibridi che l’artista continua a esplorare, in particolare attraverso nuove ricerche plastiche incentrate sulla morbidezza degli asciugamani o il riutilizzo degli scarti di tessuto.
I colori vivaci dell’artista sono utilizzati in una corsa frenetica di forme cucite più̀ o meno astratte, antropomorfe o prese in prestito da un bestiario fantastico che ricorda gli arazzi e i tessuti tradizionali.
Opere nuove o recenti arricchiscono questo viaggio, come gli scatti di vita di Pascale Marthine Tayou in Africa.
Mescolando i ritmi visivi, l’artista interviene sulle sue fotografie con oggetti quotidiani, per esempio le cannucce di plastica.
L’uso emblematico che fa della lamiera colorata, del cristallo e del gesso crea un filo conduttore nella sua produzione, che interroga costantemente l’essere umano e il mondo che lo circonda.