Lo spaccato di una città dalla storia travagliata, contraddittoria e crepitante di energie sommerse nelle immagini di cinque fotografi

Palermo Mon Amour. Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Franco Zecchin, Fabio Sgroi, Lia Pasqualin – Mostra Torino

TORINO – Fondazione Merz Via limone, 24

Dal 17/04 al 24/09/2023

La Fondazione Merz di Torino, in collaborazione con il Centro Internazionale di Fotografia Letizia Battaglia e l’archivio Enzo Sellerio, presenta la mostra Palermo Mon Amour. Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Franco Zecchin, Fabio Sgroi, Lia Pasqualino, a cura di Valentina Greco.

La mostra restituisce un racconto per immagini la storia di Palermo dagli anni ’50 al 1992.

Un viaggio che rivela, attraverso le ricerche e le intuizioni di Enzo Sellerio, Letizia Battaglia, Franco Zecchin, Fabio Sgroi, Lia Pasqualino una Palermo immaginifica.

Cinque fotografi, cinque sguardi, che hanno indagato con sentimenti diversi l’immaginario poetico di Palermo raccontando una città in continua deflagrazione, e non sempre ricomposta nella sua complessità contemporanea.

Cinque personaggi di grande complessità:

• il docente di diritto pubblico, forse più noto come editore Enzo Sellerio (Palermo 1924 -2012), che è stato un fotografo di grande cultura e qualità stilistica, le cui fotografie sono state pubblicate nei più importanti periodici dell’epoca, tra i quali: Il Mondo, Sicilia, Pirelli, Panorama, Twen, Life, du, The Times, Fortune, Vogue francese e americana.
• Letizia Battaglia (Palermo, 1935 – 2022), che attraverso le sue foto in bianco e nero racconta Palermo nella sua miseria e nel suo splendore, non solo la morte ma anche lo sguardo di donne e bambini, le sue tradizioni, i suoi vicoli, le feste e i lutti, riuscendo ogni volta a incapsulare l’odore e il rumore di una città pulsante e costantemente viva.
• Franco Zecchin (Milano 1953) che neppure ventenne si trasferisce a Palermo iniziando l’attività di fotografo professionale e la cui qualità viene apprezzata dall’Agenzia Magnum di cui diventa membro nominé nel 1988.

Oggi vive in Francia ma i suoi lavori sulla mafia, la corruzione politica e le condizioni sociali in Sicilia sono documentazioni importanti e ancora attuali.

• FABIO SGROI (Palermo, 1965), fotografo per il quale Palermo, e la Sicilia in generale, costituiscono la terra e il campo di indagine in cui si mescolano la sua capacità e interesse di osservazione di momenti privati con il flusso di vita e morte che scorre per le strade, gli angoli e i vicoli.
• Lia Pasqualino, nata a Palermo in una famiglia di artisti e intellettuali, restauratrice della carta, dopo aver frequentato i corsi di Letizia Battaglia e Franco Zecchin, abbraccia la professione di fotografa e i suoi scatti fissano spaccati della città di Palermo evidenziando la sua teatralità e autenticità, portandosi sempre dietro lo sguardo morale ereditato da Letizia Battaglia.

La mostra, pur con le varietà stilistiche e di ricerca di ciascuno, è in qualche modo oggetto di una visione gentile, giocosa, colta, antiretorica, che è anche acutissima testimonianza della scena sociale degli anni ‘50 e ’60, densa di situazioni stratificate di miseria e degrado ma in attesa di una possibile rinascita civile ed economica, di una Palermo che subisce l’ulteriore assalto degli anni ’70, dei fatti quotidiani di cronaca feroce, fino al 1992, anno in cui sembrava, ancora una volta, che tutto potesse cambiare.

Negli stessi anni, la città si lasciava infiltrare dal punk, dalle manifestazioni studentesche, dalle occupazioni, dalle nuove produzioni teatrali, dalla contraddittoria vita politica, e aveva la sua resistenza nella costruzione di un immaginario in uno stato d’eccezione costante, dove la scrittura e la scrittura per immagini sono state attente osservatrici e protagoniste.