Osvaldo Peruzzi è stato uno degli ultimi futuristi che dopo la stagione eroica dell’aeropittura ha rivolto lo sguardo all’idealismo cosmico e a preludi astratti
OSVALDO PERUZZI: Splendore geometrico futurista – Mostra Roma
ROMA – Galleria comunale d’Arte Moderna Via Crispi,24
Dal 23/06 al 15/10/202
Dal 23 giugno la galleria comunale d’Arte Moderna di Roma propone, in contemporanea con la mostra dedicata ad Enrico Prampolini e ai suoi lavori tardo futuristi la mostra OSVALDO PERUZZI: Splendore geometrico futurista a cura di Massimo Duranti e Andrea Baffoni.
La mostra, a vent’anni dalla scomparsa di Osvaldo Peruzzi (1907-2004), uno degli ultimi futuristi a divulgare le tesi rivoluzionarie del movimento marinettiano, rivolge l’attenzione su opere dei decenni Trenta-Sessanta provenienti da collezioni pubbliche e private, oltre che da quelle della famiglia, le figlie Stella e Cristina, fra le quali opere storiche e significative poco conosciute al grande pubblico.
Osvaldo Peruzzi è stato personaggio non secondario degli sviluppi del Futurismo degli anni Trenta e primi Quaranta del Novecento per la sua spiccata e originale personalità maturatasi già sullo scorcio dei Venti e l’esordio dei Trenta, quando Marinetti lo battezzò futurista alla Galleria Pesaro di Milano.
Esposta a Roma c’è anche l’opera di collezione della Sovrintendenza Capitolina, Galleria d’Arte Moderna, fra le più conosciute dell’artista.
Si tratta di una fra le aeropitture dell’inizio degli anni Trenta più significative dell’artista livornese, non a caso esposta al Guggenheim di New York nella grande mostra sul Futurismo del 2014.
Un preciso segno distintivo del Futurismo a cavallo fra la prima stagione “eroica” e gli sviluppi successivi che porta direttamente alla fase dell’idealismo cosmico e ai preludi astratti.
La mostra presenta anche una sua tela tarda che ritrae il collega e amico futurista Gerardo Dottori assieme a dodici disegni, comprendenti un gruppo di cinque cartoline postali, conservate presso l’Archivio di Stato di Milano, con sul retro dei disegni datati tra 1929 e il 1932 inviate all’amico Armando Silvestri.
E’ in mostra anche una serie di documenti inediti in prestito dalla Fondazione Primo Conti di Fiesole.
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