Moda e Modernità Tra ‘800 E ‘900. BOLDINI, ERLER, SELVATICO

- DATA INIZIO: 13/04/2024

- DATA FINE: 28/07/2024

- LUOGO: TREVISO – Museo Luigi Bailo

- INDIRIZZO: Borgo Cavour, 24

- TEL: +39 0422 658951

Donne alla moda protagoniste nel lavoro di tre artisti: BOLDINI, ERLER, SELVATICO in mostra al museo Bailo

Il Museo Luigi Bailo di Treviso presenta la mostra Moda e Modernità Tra ‘800 E ‘900. BOLDINI, ERLER, SELVATICO

 

Il Museo Luigi Bailo di Treviso presenta la mostra Moda e Modernità Tra ‘800 E ‘900. BOLDINI, ERLER, SELVATICO
Locandina

 

Sul palcoscenico del bel mondo tra Otto e Novecento le donne divengono le protagoniste e, ad immortalare questo loro magico momento, vengono chiamati quegli artisti che sanno trasporre sulla tela il profumo, lo charme, l’erotismo di un’epoca davvero unica.

Nella mostraModa e modernità tra ‘800 e ‘900”, promossa dal Comune di Treviso allestita dal 13 aprile al 28 luglio al Museo Bailo, si danno convegno celebrità, da Eleonora Duse a Wally Toscanini a Lydia Borelli a Toti Dal Monte, accanto a eleganti esponenti della borghesia e della nobiltà trevigiana, veneta e nazionale.

A rendere loro omaggio, artisti spesso specializzati nel grande ritratto femminile, all’epoca celebri, ammirati, contesi, alcuni di essi oggi finiti nel limbo della storia dell’arte.

Il sottotitolo della mostra cita tre artisti, il più famoso, il ferrarese Giovanni Boldini tra i protagonisti della mostra con una sala ad hoc, poi Giulio Ettore Erler e Lino Selvatico, “il Boldini veneto”.

Accanto a questi sono in mostra Cesare Laurenti, Ettore Tito, Cesare Tallone, Vittorio Corcos, Giacomo Grosso, poi la compagine dei grandi veneti del momento: Giacomo Favretto, Pietro Pajetta, Eleuterio Pagliaro. Insieme ad Alberto e Artuto Martini.

Non mancano poi alcuni maestri stranieri impegnati in Italia: l’inglese John Lovery, il tedesco Franz S. von Lenboch.

Un profluvio di grandi dipinti, spesso capolavori assoluti, concessi alla mostra da più di 50 musei e collezioni pubbliche e private, insieme a disegni, affiches (concessi dal trevigiano Museo Nazionale della Collezione Salce), incisioni, sculture, oltre ad abiti, ventagli, cappellini.

Il tutto riunito al Bailo per riscoprire, e rivivere, il fascino di un’epoca, di una componente minoritaria e privilegiata di una società, certo decadente ma anche sensualmente romantica.

La mostra intende ripetere la fortuna delle recenti retrospettive, dedicate a Canova, Arturo Martini e Juti Ravenna, continuando nel programma di mostre finalizzate ad approfondire l’indagine sui migliori artisti attivi in Veneto tra ’800 e ’900, “un periodo particolarmente vivace per Treviso sia dal punto di vista economico, con il nascere di imprese e attività economiche di successo, e con esse di una borghesia facoltosa, ma anche artisticamente propulsive. Capace di confrontarsi con gli ambienti più alla moda, Milano, Monaco e Parigi in particolare.

Il progetto della mostra è stato stimolato da un fatto straordinario per i Musei Civici di Treviso, ovvero la recente acquisizione del vasto nucleo di opere (dipinti, bozzetti, disegni, incisioni, schizzi e lavori giovanili e preparatori) dell’artista Lino Selvatico di proprietà della famiglia, in forma di comodato gratuito e, in parte, di donazione.

Si tratta di oltre 50 dipinti e circa 300 opere grafiche, a cui vanno ad aggiungersi stampe e fotografie usate dall’artista per studio e soprattutto l’archivio privato del pittore, costituito da 25 faldoni di documenti, diari e lettere manoscritti, per lo più inediti, fotografie di famiglia, l’archivio personale e la biblioteca personale di 1200 volumi.

Questo nucleo non è attualmente esposto, in questa occasione una scelta delle migliori opera viene quindi presentata per la prima volta.

ORARI DI APERTURA

  • Martedì > domenica 10.00 – 18.00

INFO

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