Gli anni 20 del Novecento hanno molte cose in comune con gli anni venti del Duemila: pandemia, crisi economica ma anche tanta vogli di risollevarsi: spunti incoraggianti per il nostro futuro?
LOS LOCOS AÑOS VEINTE
Il Museo Guggenheim di Bilbao è opera dell’architetto canadese-americano Frank Gehry e rappresenta un magnifico esempio dell’architettura più all’avanguardia del XX secolo.
Con una superficie di 24.000 m2, di cui 9.000 m2 destinati a spazi espositivi, l’edificio rappresenta un punto di riferimento architettonico per la sua configurazione audace e il design innovativo, formando una seducente scenografia per l’arte che vi è esposta.
Dal 7 maggio 2021 il Museo presenta la mostra LOS LOCOS AÑOS VEINTE/ I PAZZI ANNI VENTI.
Gli anni ’20 furono un decennio di progresso e anche un decennio di reazione.
La catastrofica guerra mondiale – seguita da una pandemia con cui l’attuale crisi del coronavirus ha sorprendenti paralleli – ha risvegliato il desiderio di vivere delle persone.
In nessun altro momento del XX secolo il desiderio di cambiamento è stato così intenso.
Le città sono cresciute a un ritmo vertiginoso e sono emerse nuove visioni urbane.
I ruoli sociali e familiari convenzionali sono stati messi in discussione e trasformati, e i gruppi meno favoriti hanno fatto sentire la loro voce nelle sfere della politica e della cultura.
I miglioramenti nelle condizioni di lavoro sono stati accompagnati dallo sviluppo dell’industria del tempo libero.
Lo spirito di innovazione ha alimentato direttamente l’arte e ha favorito la sperimentazione in tutte le discipline.
È notevole che nessuna delle conquiste di quel tempo abbia perso rilevanza nel mondo di oggi.
Rispetto ad altre mostre dedicate agli anni ’20, questa mostra integra movimenti come il Bauhaus, il Dadaismo o la Nuova Oggettività e icone di discipline come il design e l’architettura in un dialogo che rivela la diversità formale che ha caratterizzato quel momento trasformativo.
La mostra dedica spazio a tutte le forme di espressione artistica, dalla pittura, scultura e disegno alla fotografia, cinema, collage e design di mobili.
Vengono presentate circa 300 opere, articolate in sette capitoli narrativi, in cui, accanto alle figure più note, si inglobano alcuni nuovi nomi.
Una selezione di artisti contemporanei affronta in modo esplicito il linguaggio formale e i temi degli anni ’20, collegandoli al momento attuale.
Sono veramente tante le situazioni che avvicinano quegli anni ai giorni nostri (Pandemia, Crisi economica, voglia di rinascere…) e la conoscenza delle vicende artistiche di quegli anni potrebbe fornire alcuni spunti incoraggianti e stimolanti per il futuro.
