Una grande gabbia , filo rosso e musica sono gli strumenti di Letizia Cariello per ricucire il tempo dell’anima.
LETIZIA CARIELLO Il tuo cielo è verde.
Il Filatoio di Caraglio è un immobile secentesco, dal notevole pregio architettonico e raro esempio di archeologia industriale.
È oggi il più antico complesso manifatturiero serico in Europa ad accorpare sia le operazioni di trattura che di torcitura, importante innovazione piemontese che consentiva una maggiore qualità dell’organzino.
Nel 2001, per gestire il complesso edilizio del Filatoio, denominato FILATOIO ROSSO, in attività fino alla seconda guerra mondiale, è stata costituita la FONDAZIONE FILATOIO ROSSO DI CARAGLIO.
La Fondazione ha lo scopo di valorizzare e promuovere il Museo permanente del Setificio Piemontese, inserito nel complesso, con l’intento di preservare un bene archeologico importantissimo e unico a livello europeo e promuovere al contempo eventi culturali originali e di elevata qualità.
Dal 12 giugno ospita una mostra personale dell’artista Letizia Cariello, nata a Ferrara nel 1965 nella cui esperienza artistica un ruolo di rilievo ha l’attività della ricucitura.
I temi del legame intimo e profondo con le materie più sottili e invisibili, così come il tema del tempo e quello del confine, del limite sono centrali nella personale di Letizia che da anni lavora con la pratica del ricamo e della tessitura, del filo inteso come una linea continua ideale, che cuce, unisce, cura e ripara, riflette, attraversa il tempo.
Caratteristiche espressioni del percorso artistico di Letizia sono poi i Gates e i Calendari dalle diverse sagome geometriche, tondi e ipnotici.
Con la loro lunga sequenza di numeri e lettere rappresentano una forma di meditazione sul tempo, un tentativo di dare corporeità alla sua natura intangibile.
Un tempo attraverso cui si viaggia mediante i Gate, finestre riempite di un intreccio di lana a formare una grata, porte visionarie e spirituali.
Servono a ricostruire delle connessioni perse.
Creando passaggi, rimarginano dei legami.
La mostra accoglie il visitatore, nel primo cortile del Filatoio, con una monumentale gabbia d’oro, un’installazione realizzata in collaborazione con la Galleria Massimo Minini, da Om Project di Torino, dal titolo Thinkerbell, oggetto magico ed enigmatico, da cui proviene una musica (l’Aria iniziale delle Variazioni Goldberg di Bach).