Mostra del Premio internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
Cà Scarpa di Treviso ospita la mostra fotografica L’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, Città del Messico
Il prestigioso premio Carlo Scarpa per il giardino 2023/2024 è stato assegnato dal Comitato scientifico della Fondazione Benetton Studi e Ricerche all’ “Espacio Escultórico” nel Pedregal de San Ángel, a Città del Messico.
Il Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino è una campagna di studio e di cura rivolta a un luogo particolarmente denso di valori di natura, di memoria e di invenzione, promossa e organizzata ogni anno, dal 1990, dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche.
A questo luogo la Fondazione dedica la mostra fotografica e documentaria L’Espacio Escultórico nel Pedregal de San Ángel, Città del Messico che si inaugura il 12 aprile 2024 a Treviso.
La mostra si articola nei quattro piani di Ca’ Scarpa e racconta, attraverso lo sguardo del fotografo messicano Fabian Martinez e di altri, le forme e la storia dell’Espacio Escultórico nel paesaggio del Pedregal de San Ángel, nel contesto della Città Universitaria dell’Università Nazionale Autonoma del Messico, UNAM, e in particolare della Riserva Ecologica del Pedregal de San Ángel, nel sud della megalopoli di Città del Messico.
Oltre che le fotografie, anche storiche, provenienti da diversi archivi di Città del Messico, in particolare dell’UNAM, saranno alcuni documenti di carattere diverso, ad esempio cartografico, e una serie di brevi testi, a introdurre il visitatore dentro i luoghi e le parole chiave di questa edizione del Premio Carlo Scarpa, idealmente accompagnato da alcuni dei protagonisti che hanno preso in vario modo parte alle ricerche per il libro e il documentario.
Paesaggio ed Ecologia, Arte e Architettura, Geologia e Archeologia, sono solo alcune delle discipline e degli sguardi che nel grande anello dentato dell’Espacio Escultórico, nell’aspro terreno lavico del Pedregal, si intersecano con particolare forza e complessità.
Un incontro nella contemporaneità che si confronta quotidianamente con un suolo e una natura ricchissimi e insieme difficili e fragili, e con una storia ancestrale, preispanica, la cui voce risuona potente non solo attraverso le vestigia di ciò che resta dei suoi paesaggi e delle sue costruzioni, ma anche proprio nelle creazioni artistiche e architettoniche della modernità messicana del Novecento.