Laura Grisi ha sviluppato una sua ricerca personale che contiene in sé elementi che richiamano diverse forme d’arte a lei contemporanee come l’arte cinetica, la pop art, l’Arte Povera
Il MACRO/ Museo d’Arte Contemporanea di Roma ospita la mostra LAURA GRISI. Cosmogonie, aperta fino al 25 agosto
Fino al 25 agosto 2024 è possibile vedere al MACRO/ Museo d’Arte Contemporanea di Roma la mostra personale di Laura Grisi dal titolo Cosmogonie.
LAURA GRISI (Rodi, 1939 – Roma, 2017) ha vissuto principalmente a Roma e a New York.
Nel 1964 esordisce con la sua prima mostra personale presso la galleria Il Segno.
Nel 1965 partecipa alla Quadriennale di Roma e realizza la seconda personale alla Galleria dell’Ariete di Milano.
Nel 1966 prende parte alla Biennale di Venezia e si accredita rapidamente a livello internazionale.
La sua ricerca spesso si materializza nella creazione di installazioni e ambienti immersivi tecnologici che riproducono fenomeni atmosferici che permettono all’artista di cogliere la natura come un «fatto mentale e tecnologizzato», conservando tuttavia un’energia intima e spirituale.
Laura utilizza materiali quali l’acciaio, il vetro e soprattutto il neon che le permette una malleabilità in termini di forme e colori prossima alla pittura, creando profondità illusorie e stratificazioni percettive.
La mostra Cosmogonie si muove attorno al lavoro di Laura Grisi, osservandolo da una prospettiva contemporanea, anche grazie all’accostamento con opere di artiste, quali Leonor Antunes, Nancy Holt e Liliane Lijn.
Il progetto espositivo presenta infatti una installazione di Leonor Antunes (1972) che assembla delle briglie per cavalli creando una presenza fluida e sospesa nello spazio, una fotografia di Nancy Holt (1938-2014) che ritrae mutevoli condizioni di luce e ombra e una scultura di Liliane Lijn (1939) che nasce dalla sua ricerca negli anni Ottanta attorno alle forme organiche.