“Tre stazioni per Arte-Scienza”, un ampio progetto del MAXXI, declinato attraverso diversi punti di vista: quello storico (La scienza di Roma), quello artistico (Ti con zero), e quello della ricerca scientifica contemporanea (Incertezza.).
LA SCIENZA DI ROMA. Passato, presente e futuro di una città (secondo evento del progetto Tre stazioni per Arte- Scienza)
Dal 12 ottobre il Palazzo delle Esposizioni di Roma ospita la mostra La Scienza di Roma. Passato presente e futuro di una città, secondo di tre eventi del progetto Tre stazioni per Arte- Scienza.
Da sempre Roma è un crocevia della scienza.
Personaggi del calibro di Galileo Galilei, Niccolò Copernico, Enrico Fermi, Guglielmo Marconi, Vito Volterra, per citarne solo alcuni, nel tempo hanno dato vita ad una miriade di vicende storico-scientifiche note e meno note fatte di umanità, di curiosità e di passione per la ricerca.
Non esistono discipline che non abbiano trovato nella città di Roma la sede per il loro sviluppo e spesso il loro momento fondativo, come i casi dell’astrofisica o della fisica nucleare.
Scienze come aerospazio, agronomia, antropologia, astronomia, biologia, chimica, fisica, matematica, medicina, scienze della terra, richiamano Roma.
Obiettivo e punto di forza di questa seconda esposizione del trittico delle Tre Stazioni per Arte-Scienza è quello di raccontare la storia delle idee scientifiche e il loro impatto nella società attraverso i grandi scienziati che a Roma hanno lavorato e le grandi scoperte che qui sono state fatte.
Il tutto attraverso una commistione di linguaggi in cui si fonderanno il rigore scientifico e la suggestione estetica, la spiegazione e l’emozione.
Una narrazione testuale sintetica e suggestiva accompagnerà il visitatore nelle nove sezioni della mostra, alternandosi alla contemplazione di reperti scientifici originali emozionanti e spesso inediti.
E’il caso, ad esempio, degli acquarelli delle fasi lunari disegnate da Galileo Galilei, il cranio originale dell’uomo di Neanderthal di Saccopastore, gli strumenti originali dei “ragazzi di via Panisperna”, le tavole sciateriche di Athanasius Kircher.
Arricchiranno l’allestimento dell’esposizione video e apparati iconografici, il tutto in una cornice accattivante e coinvolgente tesa ad integrare soggetti di diversa tipologia anche attraverso un approccio di science for the people, by the people.
Pensare la Roma del nuovo millennio significa rappresentare l’immagine e l’identità di una storia unica. Una storia nella quale la scienza è fondamentale anche per affrontare le sfide drammatiche del mondo contemporaneo.