La memoria infedele. La seduzione delle immagini da de Chirico a Schifano.

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- DATA INIZIO: 01/07/2022

- DATA FINE: 27/12/2022

- LUOGO: FERRARA – Castello Estense/Sala dei Comuni

- INDIRIZZO: Largo Castello, 1

- TEL: + 39 3404190867

Una mostra piccola ma preziosa che ricerca all’interno delle collezioni civiche ferraresi la rinnovata ricerca del figurativo di fine Novecento.

La memoria infedele. La seduzione delle immagini da de Chirico a Schifano.

 

 

La Fondazione Ferrara Arte è stata costituita dal Comune e dalla Provincia di Ferrara con lo scopo di organizzare mostre in collaborazione con le Gallerie d’Arte Moderna e Contemporanea di Ferrara.

Dal 1° luglio 2022 la Fondazione propone nella Sala dei Comuni del castello Estense una mostra piccola ma preziosa dedicata alla rinnovata ricerca del figurativo di fine Novecento.

La mostra La memoria infedele. La seduzione delle immagini da de Chirico a Schifano, realizzata dal Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara e dalla Fondazione Ferrara Arte, a cura di Chiara Vorrasi, è un nuovo appuntamento di un programma espositivo dedicato al patrimonio museale cittadino.

L’attenzione si concentra ora sulle opere delle collezioni civiche che rievocano il clima postmoderno di fine Novecento e la rinnovata fascinazione per le arti figurative.

La selezione di 12 lavori, tra dipinti, sculture e opere su carta, comprende 9 dei quasi duecento pezzi della collezione privata di Franco Farina, direttore della Civica Galleria d’Arte Moderna dagli anni Sessanta agli anni Novanta e ideatore del Palazzo dei Diamanti quale sede espositiva dal richiamo internazionale.

Nel 2019 la collezione Farina è stata donata alla città dalla vedova, Lola Bonora.

Il progetto si pone inoltre in connessione con l’estesa rassegna dedicata, sempre in Castello, all’artista ferrarese trapiantato a Berlino Adelchi Riccardo Mantovani, la cui parabola prende avvio proprio in quel momento storico.

A partire dagli anni Settanta del Novecento, infatti, molti artisti si riappropriano delle tradizionali pratiche della pittura e della scultura che erano state messe al bando dalle avanguardie.

La storia delle immagini torna ad essere interrogata come un immenso repertorio di modelli figurativi da cui attingere nuove chiavi interpretative per rappresentare la complessità dell’esistenza nell’era della comunicazione di massa.

Il titolo, La memoria infedele, riprende quello del dipinto di Leonor Fini presente in mostra per evidenziare il distacco critico, talvolta ironico, che accompagna lo sguardo retrospettivo postmoderno.

Oltre alle opere di Giorgio de Chirico, Mario Schifano e Leonor Fini, completano il percorso espositivo i lavori di Remo Bianco, Carlo Mattioli e Paola Bonora.

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