Lo sguardo sul mondo e su se stessi negli occhi vitrei delle statue di Jean-Marie Appriou
JEAN-MARIE APPRIOU. Fire on the sea
Galerie Eva Presenhuber propone al suo pubblico di Zurigo Fire on the Sea, la seconda mostra personale della galleria con l’artista francese Jean-Marie Appriou che presenta dieci nuove sculture in bronzo e alluminio.
Nata a Brest nel 1986 Jean-Marie Appriou vive e lavora a Parigi, Appriou dopo la laurea presso l’École régionale des beaux-arts de Rennes nel 2010.
Le sculture presenti in mostra si ispirano ai regni dell’acqua dolce e dell’oceano e agli ambienti misteriosi delle grotte.
Questi regni ispiratori nella sua arte hanno tutti una cosa in comune: l’evocazione di spazi che esprimono ciascuno la tendenza a invocare storie, forme e figure.
Il lavoro di Appriou evoca un intero Pantheon, che va dalla mitologia greca (Ade, Atlante, i Ciclopi, una naiade) alla prosa shakespeariana (Ofelia), così come un ricordo di esperienze estetiche che hanno giocato un ruolo decisivo nella sua arte: dai Preraffaelliti a William Blake a Hieronymus Bosch a Odilon Redon.
Inoltre, l’artista guarda alla scultura antica, da cui prende in prestito la strategia di aggiungere occhi ai corpi scolpiti dei suoi personaggi.
Questi suoi occhi speciali, contenente macchie d’oro o glitter colorati, sono realizzati in collaborazione con un maestro vetraio.
La presenza di questo elemento nelle sue opere rende lo sguardo un tema centrale: le sculture di Appriou ci fissano letteralmente con i loro grandi occhi spalancati.
Il “fuoco sul mare” che dà il nome alla mostra innesca l’immagine mentale di un evento sovrapponendo due elementi (acqua e fuoco) e ci invita a immaginare cosa faccia questa vicinanza ad entrambi.
La maggior parte delle sculture esposte nelle prime due sale della mostra sono state progettate per consentire ai visitatori di vedere sia le parti immerse che quelle emerse delle figure: il mare diventa un piedistallo, simbolo della separazione di due mondi.
Lo sguardo percepisce sia sopra che sotto l’acqua, dove una realtà distorta si esprime e diventa un mondo a sé, ispirato qui da draghi cinesi e serpenti marini. Le forme e le storie all’interno di queste sculture dialogano tra loro.