A Bordeaux la mostra di Irma Blank propone un incontro con la scrittura asemantica.
IRMA BLANK
Fondato nel 1973, il CAPC – abbreviazione di Centre d’arts plastiques contemporains (Centro per le arti visive contemporanee) – si è evoluto nel Musée d’art contemporain de la Ville de Bordeaux (Museo di arte contemporanea della città di Bordeaux) nel 1984.
Nel 2002 ha ricevuto l’etichetta “Musée de France”, che ne riconosce lo status di museo di notevole interesse pubblico.
Attraverso le sue mostre e la sua collezione, promuove una visione aperta dell’arte contemporanea, costruendo un ponte tra i principali sviluppi estetici della seconda metà del XX secolo e il lavoro degli artisti di oggi.
Parte della sua collezione è il risultato di opere prodotte site specific o acquisite a seguito delle mostre realizzate dalla sua nascita.
Fino al 31 ottobre il Museo propone una personale di Irma Blank
Appassionata di letteratura e lingua, Irma Blank (nata nel 1934 a Celle, Germania) si è trasferita in Sicilia nel 1955 per spostarsi a Milano nel 1973 dove vive e lavora.
Il suo lavoro è caratterizzato dall’associazione tra scrittura e disegno.
I suoi periodi artistici:
– Eigenschriften (“auto-scritti”, 1968-1973) lavoro basato sull’associazione tra scrittura e disegno, privando le parole del loro significato abituale.
– Trascrizioni (1973-1979) trascrizione di pagine con la sua scrittura asemantica, copiando con inchiostro su carta il layout del testo anziché le sue lettere, parole e frasi.
– Radical Writings (1983-1996) composta da dipinti o disegni su cartone basati
– Global Writings (2000-2016) forma di scrittura “universale” con alfabeto composto da otto consonanti con cui ha creato testi-disegni, o sovrapposizioni di testi serigrafati su tela o alluminio utilizzando il computer
– Gehen, Second Life ( dal 2017) in cui disegna linee orizzontali su un foglio a grandezza naturale come se le linee del taccuino si fondessero con la parola scritta.