Sbilanciamento e dinamizzazione di linee e volumi sono presenti in maniera costante nel lavoro e nella ricerca artistica di Giuliana Balice.
GIULIANA BALICE. Equilibri instabili – Mostra Balice Ravenna
RAVENNA – Fondazione Sabe per l’Arte Via Giovanni Pascoli, 31
Dal 14/01 al 02/04/2023
Fondazione Sabe per l’Arte di Ravenna ha come obiettivo principale quello di porsi come punto di riferimento per la promozione e la diffusione dell’arte contemporanea nella città di Ravenna attraverso mostre, incontri, proiezioni e altre attività culturali.
Particolare attenzione è dedicata alla scultura, intesa come paradigma di una tensione espansiva tra la forma, il fruitore e l’ambiente.
Fino al 2 aprile 2023 la Fondazione ospita la mostra GIULIANA BALICE. Equilibri instabili a cura di Italo Tomassoni.
La mostra attraversa la ricerca artistica di Giuliana Balice (Napoli 1931) con una selezione di sedici opere che vanno dalla fine degli anni Sessanta al primo decennio del Duemila.
Abbandonata la figurazione naturalistica, l’artista si concentra sulle valenze percettive delle forme geometriche nella loro articolazione spaziale.
La determinazione di un campo esperienziale per dislocazioni di moduli e volumi statici e dinamici, leggeri o pesanti, è infatti una delle costanti della sua ricerca.
Le sue strutture tendono al dialogo con un certo minimalismo, ma si distaccano da quest’ultimo per la maggiore dinamicità e obliquità che spesso assumono.
Il titolo della mostra Equilibri instabili richiama un’opera di Giuliana del 2001 ed intende indicare questa tendenza intrinseca allo sbilanciamento e alla dinamizzazione di linee e volumi presente in maniera costante nel lavoro e nella ricerca artistica dell’artista napoletana.
Sono soprattutto i lavori realizzati tra la fine degli anni Novanta e i primi Duemila a orientarsi in questa direzione, grazie anche all’impiego sistematico di materiali industriali quali l’acciaio, l’alluminio, il metacrilato, il plexiglas o il legno verniciato.
Sono materiali variamente riproposti nel tempo che danno corpo a proiezioni volumetriche e oggettuali volte a determinare la loro stessa presenza nell’ambiente, non per affermare verità altre, ma per ricucire un’ipotetica unità tra esistenza e forma, tra creatività e mondo.