Mario Staccioli è famoso per le sue Sculture intervento, grandi installazioni a scala ambientale, la cui genesi è direttamente legata al luogo di realizzazione.
MAURO STACCIOLI. Scultura come pensiero che trasforma – Mostra Staccioli Milano

MILANO – Galleria A Arte Invernizzi Via D. Scarlatti 12
Dal 09/03 al 04/05/2023
La galleria A arte Invernizzi inaugura giovedì 9 marzo 2023 una mostra personale di Mauro Staccioli, a distanza di dieci anni dalla sua ultima mostra personale nei medesimi spazi, e a cinque dalla scomparsa dell’artista.
Mauro Staccioli (Volterra, 1937 – Milano, 2018) è uno dei più importanti scultori italiani del XX secolo, ampiamente riconosciuto a livello internazionale.
Dagli inizi degli anni Settanta ha realizzato in tutto il mondo (in forma temporanea o permanente) centinaia di quelle che egli ha definito le sue “sculture intervento”: grandi installazioni a scala ambientale, la cui genesi è direttamente legata al luogo di realizzazione, e ne modifica a sua volta le coordinate fisiche e ideali, facendo dell’opera non una forma auto-referente, ma una presenza attiva e in dialogo con il contesto.
Segni attraverso i decenni e i cambiamenti del mondo, luogo dopo luogo, anno dopo anno, in una mappatura che va da Volterra a Milano, dalla Biennale di Venezia a Documenta di Kassel, da Monaco di Baviera a Bruxelles, da San Diego a Seoul, da Tel Hai a Quito.
L’esposizione presenta alcune sculture in vari materiali caratteristici del suo linguaggio scultoreo (come cemento, ferro, acciaio corten) e una selezione di opere su carta che ne delineano le coordinate di relazione con i luoghi.
Costante è infatti l’attenzione di Staccioli, dalla fase ideativa, a quella progettuale, e poi in quella realizzativa, a un confronto significante con il luogo, lo spazio e le forme e identità preesistenti che lo abitano: componente distintiva e originale delle sue “sculture intervento”, che innestandosi con la loro dialogante autonomia e alterità, contribuiscono in ogni circostanza a scrivere una nuova storia dei luoghi in cui si collocano.
Il percorso espositivo prende avvio da un lavoro del 1976, in cemento e ferro, che si incontra entrando: un’opera emblematica della prima fase della sua attività.
Seguono tre serie di lavori in acciaio corten: forme plastiche che richiamano celebri opere realizzate in spazi pubblici e in relazione al contesto.
Interessanti i progetti in corten per il ciclo “Forme perdute”, forme a base circolare realizzate su grande scala per la sua mostra personale tenutasi nel 2012 negli spazi della galleria A arte Invernizzi e oggi esposte in permanenza al Museo d’Arte Contemporanea all’Aperto di Morterone.
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