Francesco Diluca realizza sculture che sono esili strutture arboree antropomorfe all’interno delle quali si fa spazio la natura
Castello Maniace e altri siti in Siracusa ospitano la mostra FRANCESCO DILUCA. Rarica, fino al 30 settembre
Castello Maniace, sulla punta dell’Isola di Ortigia a Siracusa, è un magnifico esempio dell’architettura militare di Federico II.
Ha pianta rigorosamente quadrata e torri circolari e nei suoi spazi ospita spesso mostre temporanee.
Fino al 30 settembre 2024 è allestita nel Castello la mostra Rarica, nuovo progetto site specific dell’artista e scultore Francesco Diluca, organizzata in collaborazione con Aditus e a cura di Lara Gaeta e Camilla Nacci Zanetti.
Formatosi all’Accademia di Belle Arti di Brera in pittura e scultura, Francesco Diluca ha sviluppato la sua ricerca nella scultura iniziando l’esperienza espositiva con la prima mostra di rilievo nel 1999 al Palazzo della Permanente di Milano.
Rarica (radice in dialetto siciliano) è una mostra pensata appositamente per rendere omaggio alla Sicilia e trae ispirazione dal mare e dalle creature che lo popolano.
Con oltre trenta opere tra sculture, installazioni di land art e video l’esposizione parla di interdipendenza tra essere umano e natura, di ecosistemi, di organismi che vivono in comunità e di processi trasformativi.
Il percorso espositivo nasce nel mare di Ortigia con la scultura subacquea “Reef – Kura Halos” e prosegue in superficie negli spazi del Castello Maniace, con sculture tra cui si distinguono i protagonisti del mito: Orfeo e Euridice.
Fanno da contraltare all’acqua e alle creature marine le installazioni realizzate per la Sala Ipostila del Castello Maniace, che richiamano il fuoco inteso come elemento che genera cambiamento.
Il ricorso al mito si fa quindi pretesto per esprimere la complessa relazione tra elementi complementari: l’acqua e la terra, l’abisso e la superficie, le creature marine e quelle terrestri, la vita e la morte.
Il richiamo al mito tuttavia non indica una conclusione tragica ma guarda al futuro con speranza in quanto compensa la morte con la rigenerazione della vita.
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