Flavio Favelli è un artista che ha fatto del tema della memoria, personale e collettiva, un caposaldo della propria poetica.
FLAVIO FAVELLI I Maestri Serie Oro
Nel 2001 il Ministero della Cultura ha istituito il PAC, Piano per l’Arte Contemporanea, che seleziona ogni anno proposte progettuali per l’acquisizione, la produzione e la valorizzazione di opere dell’arte e della creatività contemporanee destinate al patrimonio pubblico italiano.
Curato dalla Direzione Generale Creatività del Ministero l’avviso pubblico PAC2020 ha visto vincitore Flavio Favelli.
Nato a Firenze nel 1967 Flavio Favelli si laurea in storia orientale all’Università di Bologna dedicandosi subito alla sua passione per l’arte ove ottiene riconoscimenti anche attraverso prestigiose esposizioni.
La sua pratica artistica è caratterizzata da un lavoro con le immagini e gli oggetti, continuamente alla ricerca di una armonia formale, ove centrale è il ruolo della memoria, i legami tra storia personale e collettiva, le possibilità dello sguardo offerte dall’arte.
Ora il GAM di Torino, nelle sale della Wunderkammer rende omaggio a Favalli con una mostra molto particolare I Maestri Serie Oro, a cura di Elena Volpato.
L’esposizione di Torino presenta un’unica opera composta dai 278 fascicoli monografici della nota serie I Maestri del Colore della Fratelli Fabbri Editori, uscita nelle edicole italiane tra il 1963 e il 1967.
Si trattò di un fenomeno culturale di prima grandezza che rivoluzionò il mercato editoriale negli anni del boom economico.
I fascicoli rappresentarono per molte famiglie italiane un oggetto simbolico, una dichiarazione di appartenenza a una fascia sociale in crescita, attraversata da un desiderio di cultura e di benessere intrecciati insieme.
Flavio Favelli ha lavorato su ciascuna delle iconiche copertine, interagendo con la loro eleganza formale, con il loro equilibrio tra grafica e taglio fotografico dei particolari pittorici.
Ha utilizzato una o più cartine dorate dei Ferrero Rocher per occultare i volti dei ritratti, le scene aneddotiche, le porzioni di quadri, affreschi e mosaici dove campeggia la figura umana, dove gli sguardi dipinti sembrano cercare la risposta e la complicità dello sguardo degli osservatori.
Favelli riporta le riproduzioni delle grandi opere d’arte ad uno stato di impenetrabilità, quasi di chiusa sacralità: è un gesto che mescola la cura all’iconoclastia, quasi fosse necessaria una nuova ricarica del senso per delle immagini forse troppo note, persino troppo ammiccanti nella loro conquistata emblematicità.
I 278 fascicoli/collages sono esposti in tre file ad abbracciare interamente lo spazio della Wunderkammer della GAM.
La disposizione accoglie il visitatore come nel perimetro di una basilica dove il susseguirsi regolare delle riproduzioni e dei nomi degli artisti, tutt’attorno, restituisce una sorta di ideale ritratto di gruppo dove ciascun ‘quadro’ rappresenta il compiersi di una diversa misura, di un diverso canone, di una diversa maniera e sensibilità.
Ora l’opera I maestri Serie oro, con le 278 copertine, rielaborate e fatte rivivere con l’intervento di Favelli, sono entrate a far parte della Collezione permanente della GAM.