Definito da qualcuno artista pornografico, in realtà i suoi personaggi pur nudi con anatomia maschile e femminile in mostra, non esprimono mai sesso.
CARROLL DUNHAM QUALIASCOPE PAINTINGS AND RELATED DRAWINGS
Dal 30 ottobre la sede Maag Areal della galleria Eva Presenhuber di Zurigo ospita una mostra personale dell’artista americano Carroll Dunham (1949).
Dagli anni ’80, Carroll Dunham ha sviluppato un linguaggio visivo unico creando un’opera significativa che comprende pittura, disegno, stampa e scultura.
Minimalista all’inizio, le sue forme astratte ma organiche diventano sempre più concrete, raffigurando serie di figure ricorrenti.
Per un certo periodo, Dunham si preoccupò principalmente del motivo dei bagnanti e dei paesaggi lussureggianti che li circondavano, oltre che dei singoli alberi.
Qualcuno ha definito le sue immagini come “foto sporche” ma le sue opere, che raffigurano capezzoli, peni, scroto, peli pubici e ani, sono dotate di un’inerzia così giocosa da eludere completamente qualsiasi prurito sex.
Dunham ha dipinto per anni peni e labbra poco sexy e capezzoli che sembrano gomme da matita, e i suoi soggetti non sono certo una classe privilegiata di protagonisti.
A partire dal 2008 con la sua serie Bathers e proseguendo con il suo lavoro più recente, Qualiascopes (2021), i protagonisti dei suoi dipinti sono, come dice, “pre o post-tecnologici”.
La loro origine è al di fuori della cultura contemporanea: o hanno migliaia di anni, o sono scesi dallo spazio, o forse sono stati teletrasportati da un antico futuro.
Buck nudi, in stile umano, con anatomia maschile e femminile, fanno il bagno, cacciano, si divertono e combattono all’interno di foreste, stagni e paesaggi deserti.
Eppure, nonostante tutta l’ossessione dei suoi critici per la pornografia, c’è una cosa che i suoi personaggi non hanno mai fatto fino ad ora: fare sesso.