Una mostra dedicata al confronto tra il Movimento artistico italiano della Transavanguardia e l’espressionismo estone del secondo Novecento
Il Kumu Art Museum di Tallinn propone la mostra Borderless Universe in Their Minds: Italian Transavantgarde and Estonian Calm Expressionism
Lo scopo del Kumu Art Museum, aperto nel 2006, è preservare e interpretare l’arte estone dal 18 ° secolo ad oggi, sia offrendo la propria collezione permanente che proponendo in mostre temporanee approfondimenti e relazioni anche Movimenti artistici nel mondo.
Dal 1° dicembre 2023 alla Great Hall – secondo piano- del moderno edificio museale Kumu presenta la mostra Borderless Universe in Their Minds: Italian Transavantgarde and Estonian Calm Expressionism, a cura di Fabio Cavallucci e Sirje Helme.
Questo ambizioso progetto internazionale si concentra sul dialogo creativo tra opere di artisti italiani e estoninella seconda metà degli anni ’80.
La mostra presenta al pubblico estone una selezione di opere provenienti da collezioni private italiane e musei, realizzate dal gruppo Transavanguardia, che si è formato in Italia alla fine degli anni ’70.
Il gruppo Transavanguardia è emerso in Italia in diretta opposizione all’arte sociale e analitica dei decenni precedenti.
Il movimento, teorizzato dal critico Achille Bonito Oliva (1939) vide partecipi gli artisti Sandro Chia (1946), Francesco Clemente (1952), Enzo Cucchi (1949), Nicola de Maria (1954) e Mimmo Paladino (1948),che vedevano la loro attività come missione, mescolata con una dose di arroganza creativa.
Negli stessi anni si formava in Estonia il gruppo T fondato da Raoul Kurvitz e Urmas Muru con l’aspirazione di ricercare e stabilire nuovi modi di pensare e lavorare nell’arte.
Le opere degli artisti della Transavanguardia sono mostrate fianco a fianco con opere di Raoul Kurvitz (1961) e Urmas Muru (1961), che rinnovano la scena artistica estone nella seconda metà degli anni ’80.
Sebbene nato dall’altra parte della cortina di ferro, l’espressionismo calmo di Kurvitz e Muru – come lo chiamavano gli artisti stessi – è come un riflesso settentrionale del Transavantgarde italiano.
Per il Kumu Art Museum, uno degli obiettivi della mostra è quello di attirare l’attenzione sulla pittura estone degli anni ’80, periodo nell’arte considerato il “decennio perduto“.
La comunità artistica mantenne una certa distanza dalla politica quotidiana durante il periodo di transizione e gli anni ’80 furono piuttosto poco interessanti nella storia dell’arte sullo sfondo dei grandi cambiamenti che avrebbero seguito il ripristino dell’indipendenza dell’Estonia.
Pertanto, questo decennio deve ancora essere studiato seriamente.
