A cura di Adriano Pedrosa. Venezia (Arsenale e Giardini), dal 20 aprile al 24 novembre 2024

Biennale Arte 2024

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

PADIGLIONE UZBEKISTAN – BIENNALE ARTE 2024

Padiglione Uzbekistan Biennale Venezia 2024 esplora identità e tecnologia nella mostra "Don't Miss the Cue"

Riscoprire le radici: tecnologia e tradizione al Padiglione Uzbekistan 2024

Padiglione Uzbekistan Biennale Venezia 2024 esplora identità e tecnologia nella mostra “Don’t Miss the Cue”

 

 

Informazioni generali

  • Sede: ARSENALE
  • Titolo della Mostra: Don’t miss the cue
  • Commissario: Gayane Umerova, Art and Culture Development Foundation
  • Curatore: Center for Contemporary Art Tashkent
  • Espositore: Aziza Kadyri

Descrizione della mostra

La Repubblica dell’Uzbekistan  partecipa alla 60ma Esposizione Internazionale d’Arte — La Biennale di Venezia con la mostra intitolata “Don’t Miss the Cue  allestita presso il Padiglione Nazionale all’Arsenale.

La mostra è curata per la prima volta dal Center for Contemporary Art Tashkent, e presenta l’ artista uzbeka Aziza Kadyri che ha lavorato con la collaborazione di Qizlar Collective, un gruppo di artiste con sede a Tashkent.

In sintonia con il tema assegnato a questa edizione della Biennale dal direttore Adriano Pedrosa – Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere”- la  mostra “Don’t Miss the Cue” affronta i temi dell’appartenenza e dell’identità attraverso le esperienze delle donne dell’Asia centrale, offrendo informazioni su come navigano e ridefiniscono se stesse nel processo migratorio.

Entrando nel Padiglione dell’Arsenale, i visitatori intraprendono un viaggio metaforico che prevede elementi di partecipazione e interazione con l’installazione.

 Il progetto attira i visitatori nel backstage decostruito di un teatro, che ricorda le Case della Cultura che si trovavano in tutta l’Eurasia all’inizio del XX secolo.

L’ambientazione teatrale prende vita attraverso sculture che traggono ispirazione da costumi e tessuti tradizionali, integrate da materiali audiovisivi di Qizlar Collective.

Il progetto è incentrato su storie di donne, pratiche collettive, e sulle complesse relazioni tra il corpo fisico e il mondo circostante.

La mostra esplora anche l’interazione tra tecnologia e tradizione.

Il ricamo a mano uzbeko “suzani” è qualcosa di veramente speciale.

Qui è reinterpretato attraverso la tecnologia dell’intelligenza artificiale.

Aziza Kadyri ha unito le forze con la maestra suzani Madina Kasimbaeva, la quale ha dato vita ai disegni di Aziza trasformandoli in opere di arte tessile visibili su tendaggi e ricami.

I modelli riconoscibili di “suzani” elaborati dall’intelligenza artificiale subiscono una trasformazione virtuale e incarnano nuovi significati.

Questa combinazione non solo reinterpreta i modelli tradizionali ma evidenzia anche i cambiamenti culturali nel mondo moderno.

Pertanto, attraverso l’esplorazione delle varie installazioni, i visitatori hanno l’opportunità di approfondire la comprensione dell’influenza esercitata dalla tecnologia sulla cultura e sull’identità, riflettendo contemporaneamente sulla propria esperienza personale nel corso di questo processo.

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Il viaggio metaforico

Entrando nel Padiglione dell’Arsenale, i visitatori intraprendono un viaggio metaforico che prevede elementi di partecipazione e interazione con l’installazione. Il progetto li attira nel backstage decostruito di un teatro, evocando le Case della Cultura presenti in tutta l’Eurasia all’inizio del XX secolo.

Elementi artistici e tematiche

L’ambientazione teatrale prende vita attraverso sculture ispirate a costumi e tessuti tradizionali, integrate da materiali audiovisivi di Qizlar Collective. Il progetto si concentra su storie di donne, pratiche collettive, e sulle complesse relazioni tra il corpo fisico e il mondo circostante, oltre all’interazione tra tecnologia e tradizione.

Innovazione e tradizione

Un elemento distintivo della mostra è la reinterpretazione del ricamo a mano uzbeko “suzani” attraverso la tecnologia dell’intelligenza artificiale. Questa fusione non solo reinterpreta i modelli tradizionali ma evidenzia anche i cambiamenti culturali nel mondo moderno.

Orari di apertura

  • Martedì > domenica: 10.00 – 18.00
  • I lunedì di apertura straordinaria saranno comunicati preventivamente sul sito.

Informazioni utili

 

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