A cura di Adriano Pedrosa. Venezia (Arsenale e Giardini), dal 20 aprile al 24 novembre 2024

Biennale Arte 2024

Stranieri Ovunque – Foreigners Everywhere

PADIGLIONE BRASILE – BIENNALE ARTE 2024

Immergiti nell'arte indigena e la memoria amazzonica al Padiglione Brasile Biennale. Vivi un'esperienza unica!

“Ka’a Pûera: siamo uccelli che camminano” – Omaggio alla cultura e resistenza dei popoli indigeni al Padiglione del Brasile

Immergiti nell’arte indigena e la memoria amazzonica al Padiglione Brasile Biennale. Vivi un’esperienza unica!

 

 

GIARDINI – Padiglione Hãhãwpuá

Titolo della Mostra: Ka’a Pûera: siamo uccelli che camminano

Andrea Pinheiro, commissario del Padiglione Nazionale del Brasile, ha affidato l’allestimento a Glicéria Tupinambá, artista impegnata nella difesa del territorio brasiliano e dell’adattamento alle emergenze climatiche.

  • Commissaria: Andrea Pinheiro, Fundação Bienal de São Paulo
  • Curatori: Arissana Pataxó, Denilson Baniwa, Gustavo Caboco Wapichana
  • Artista: Glicéria Tupinambá

Glicéria Tupinambá, nata nel 1982, è un’artista, cineasta e antropologa indigena, conosciuta per la sua collaborazione con la Comunità Tupinambá di Serra do Padeiro e Olivença, a Bahia.

Il progetto espositivo e performativo “Ka’a Pûera: nós somos pássaros que andam” celebra la cultura dei popoli indigeni attraverso opere d’arte contemporanea, performance e musica.

Il termine “Ka’a Pûera” si riferisce alle antiche foreste e alla loro capacità di rinascita, nonché a un piccolo uccello della stessa foresta. Il progetto offre un’esperienza immersiva nella memoria della Foresta Amazzonica, ora minacciata dalla deforestazione e dallo sfruttamento incontrollato.

 

Immergiti nell'arte indigena e la memoria amazzonica al Padiglione Brasile Biennale. Vivi un'esperienza unica!
Olinda Tupinambá, Equilíbrio, 2020. Per gentile concessione dell’artista

 

Descrizione del Padiglione e dell’Artista

Andrea Pinheiro, commissario del Padiglione Nazionale del Brasile alla 60^ Esposizione internazionale d’Arte della Biennale di Venezia, padiglione che quest’anno prende il nome di Padiglione Hãhãwpuá, dal nome con cui il popolo Pataxó chiama proprio il territorio del Brasile  ha incaricato dell’allestimento della mostra che rappresenterà il Brasile alla Biennale Glicéria Tupinambá, artista, cineasta e antropologa indigena  nata nel 1982 nella terra di Tupinambá de Olivença, da cui ha preso il nome.

Glicéria Tupinambá è un’artista impegnata nelle battaglie per l difesa  del territorio brasiliano e dell’adattamento alle emergenze climatiche.

È stata imprigionata nel 2010 e vincitrice del Premio PIPA 2023, e da tempo collabora con la Comunità Tupinambá di Serra do Padeiro e Olivença, a Bahia (sua la video installazione Dobra do tempo infinito dove con semi e terra, crea connessioni tra le reti da pesca e i costumi tradizionali).

L’artista, con il supporto curatoriale di Arissana Pataxó, Denilson Baniwa, Gustavo Caboco Wapichana, insieme alla sua comunità e altri ospiti, presenterà Ka’a Pûera: nós somos pássaros que andam” (Ka’a Pûera: siamo uccelli che camminano) progetto espositivo e performativo che celebra la cultura dei popoli indigeni.

Ka’a Pûera” si riferisce alle antiche foreste che, abbattute per praticare l’agricoltura, andavano a rigenerarsi, rivelando il potenziale di rinascita degli ecosistemi.

Allo stesso tempo il termine, da cui deriva anche quello della nota danza-lotta “capoeira”, indica un piccolo uccello della stessa foresta.

Il progetto va oltre la semplice esposizione per accogliere i visitatori in un’esperienza immersiva e multisensoriale, trasportati in un viaggio nella memoria della Foresta Amazzonica.

L’impatto delle opere e delle installazioni del Padiglione fanno vivere la decadenza della Foresta un tempo  ambiente rigoglioso e vibrante di vita e varietà e oggi minacciato dalla deforestazione e dallo sfruttamento incontrollato.

L’esposizione si sviluppa quindi seguendo due filoni.

Uno legato alla memoria della foresta comprende installazioni, video e oggetti d’artigianato locale che rievocheranno l’antico splendore dell’Amazzonia, la sua biodiversità e il profondo legame con le comunità indigene.

Il secondo  propone opere d’arte contemporanea performance e musica per celebrare la cultura locale e la sua capacità di sopravvivere e di rivendicare la propria identità di fronte alle avversità.

Il tema della cultura indigena al centro dell’attenzione sarà oggetto di approfondimenti in un ricco programma di eventi collaterali per tutta la durata dell’esposizione.

 

Ziel Karapotó, Cardume, 2023. Coleção: Museu Paranaense, Curitiba. Per gentile cortesia dell’artista

 

Il Progetto Espositivo

Ka’a Pûera: siamo uccelli che camminano è un progetto che si sviluppa su due principali filoni tematici:

  1. La memoria della foresta: comprende installazioni, video e oggetti d’artigianato locale che rievocano l’antico splendore dell’Amazzonia e il suo legame con le comunità indigene.
  2. L’arte contemporanea e la celebrazione della cultura locale: attraverso performance e musica che manifestano la resilienza e l’identità di queste comunità.

L’approccio multisensoriale del Padiglione invita i visitatori in un viaggio nella memoria dell’Amazzonia, evidenziando l’impatto della deforestazione e dello sfruttamento incontrollato sulle foreste.

Eventi Collaterali e Cultura Indigena

Il tema della cultura indigena è al centro di un ricco programma di eventi collaterali che si svolgeranno per tutta la durata dell’esposizione, offrendo approfondimenti e celebrazioni della diversità culturale.

Informazioni Utili

Orari di Apertura

Martedì > Domenica: 10.00 – 18.00

I lunedì di apertura straordinaria saranno comunicati sul sito ufficiale.

Contatti

 

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