Nata in Mozambico, formatasi a Lisbona e residente a Roma, Bertina Lopes è considerata una delle figure più influenti dell’arte africana contemporanea.
BERTINA LOPES. Solo exhibition
La Richard Saltoun Gallery inaugura la sua programmazione a Roma con una speciale mostra personale di opere del lascito della pittrice italo-mozambicana Bertina LOPES (1924–2012).
Considerata la madre della pittura africana contemporanea, Lopes è stata uno dei primi pionieri a colmare il divario tra l’arte africana ed europea.
Il suo lavoro è diventato un simbolo dell’attivismo politico e della critica sociale e la sua storia è unica nell’arte e nella politica contemporanea.
Era nata sotto il colonialismo in Mozambico e aveva completato i suoi studi artistici a Lisbona.
Tornata a Maputo nel 1953 si è dedicata all’insegnamento.
Il contatto con poeti, scrittori e attivisti politici del suo paese è stato fondamentale per formare le sue convinzioni antifasciste e anticoloniali.
Ciò costrinse Lopes a lasciare il Mozambico nel 1961, tornando a Lisbona per continuare il suo lavoro artistico.
Perseguita per le sue idee contro il colonialismo fu costretta a fuggire dal Portogallo e nel 1963 si è trasferita a Roma.
Qui ha ricoperto un ruolo fondamentale nella capitale, fungendo in seguito come addetto culturale dell’Ambasciata del suo Paese e offrendo gli spazi della sua casa per ospitare diplomatici, giornalisti e intellettuali africani ed europei.
Ha stretto amicizia con molti dei protagonisti della scena artistica italiana, tra cui Marino Marini, Renato Guttuso, Carlo Levi e Antonio Scordia oltre a critici e direttori di musei.
Lopes ha rappresentato il Mozambico in numerose mostre culturali ufficiali in tutto il mondo, tra cui due volte alla Biennale di Venezia, e ha ricevuto premi e citazioni per i suoi sforzi nella promozione dell’arte e della pace.