Tra i maestri italiani dell’Arte Cinetica e programmata Alberto Biasi ha concentrato la sua ricerca sulle forme dinamiche, immagini ferme che costringono al movimento l’occhio del visitatore
ALBERTO BIASI DinamicaMente (dagli anni Sessanta ai nostri giorni) – Mostra Milano
MILANO Poli Art Contemporary Viale Gran Sasso 35
Fino al 30/06/2023
Alla Poli Art Contemporary è in corso DinamicaMente, quarta mostra personale dedicata a Alberto Biasi nella galleria milanese, in un sodalizio di ormai vent’anni col maestro padovano.
Nato nel 1937 a Padova, Alberto Biasi è promotore dell’optical art, dell’arte cinetica e programmata, di cui è oggi considerato uno dei più importanti rappresentanti italiani a livello internazionale.
Nel 1959 è cofondatore del Gruppo N che di quest’arte è stato uno dei principali laboratori di ricerca e valorizzazione.
La mostra di Milano è incentrata su un percorso antologico, che si dipana da alcune Dinamiche degli anni Sessanta sino alle opere dell’ultima generazione dei Rilievi Ottico-dinamici dell’artista e gli Assemblaggi, nati alla fine degli anni Novanta.
Già agli esordi nel 1959 con il ciclo delle Trame caratterizzate dalla sovrapposizione sfasata di fogli colmi di buchi Alberto Biasi poneva la profondità come strategia compositiva per gli effetti di un’iniziale mutevolezza percettiva.
È poi negli anni Sessanta, nell’ambito del Gruppo N, che elabora compiutamente la radicale distinzione tra forma cinetica e forma dinamica:
- la forma cinetica si muove, producendosi in un movimento reale (con un motore ad esempio);
- la forma dinamica è ferma, ma induce il movimento in chi guarda, proprio in virtù di un’energia che induce una mutevolezza percettiva.
Alberto Biasi dedicherà, seppure non esclusivamente, la maggior parte della propria ricerca alla forma dinamica, come appunto nei cicli delle Torsioni (o Dinamiche) e dei Rilievi Ottico-dinamici.
Nella prima Dinamica in mostra, Occhio inquieto del 1962-66, è proprio la torsione di molteplici stringhe, inchiodate al centro e lungo il perimetro della forma geometrica scelta come sfondo, a creare l’effetto di dinamismo ottico, che induce l’osservatore a spostare il proprio punto di vista.
Negli anni Settanta Alberto Biasi approfondisce e amplia le possibilità linguistiche della sua ricerca con opere come Politipi fatti di piani, stringhe in torsione, e chiodi: con una nuova libertà compositiva.
Nel grande politipo Giano, tra giorno e notte del 1980 una striscia mediana di luce/ombra raccoglie nello sguardo di chi passa l’attimo ambiguo che lega il giorno e la notte.
Nei Rilievi ottico-dinamici Biasi riesce a realizzare un nuovo processo di rappresentazione, in cui riproduce persino fenomeni naturali come le gocce di pioggia, sino alla quasi miracolosa realizzazione di forme geometriche in movimento come Il quadrato ruota in mostra del 2008.