Alberto Biasi è stato il fondatore del Gruppo N, movimento che negli anni Sessanta aprì la strada all’Op Art e agli sviluppi dell’arte cinetica in Italia
ALBERTO BIASI. Dinamica Ecologica – Mostra Londra

LONDRA – Cardi Gallery 22 Grafton Street, W1S 4EX
Dal 17/02 al 20/05/2023
Fondata a Milano nel 1972 la Galleria Cardi si è da subito orientata a promuovere
il lavoro di quegli artisti italiani moderni e contemporanei che il fondatore Renato
Cardi aveva iniziato a collezionare dalla fine degli anni Sessanta.
Renato ha costruito una ricca collezione che comprendeva artisti come Cy
Twombly, Lucio Fontana, Piero Manzoni e molti altri, tutti relativamente sconosciuti o poco conosciuti all’epoca, e nel corso degli anni acquisì opere che spaziavano dall’Arte Povera allo Spazialismo.
Dal 2015 Cardi ha aperto una sede anche a Londra. Dove dal 17 febbraio è aperta al pubblico la mostra Alberto Biasi | Dinamica Ecologica, la prima mostra dedicata ad Alberto Biasi (Padova, 1937), acclamato pioniere italiano dell’Op Art.
Fondatore dell’influente collettivo Gruppo N negli anni ’60, Biasi è stato tra i primi artisti del dopoguerra a ottenere riconoscimenti internazionali per il suo uso sperimentale di materiali non convenzionali per creare effetti cinetici e ottici.
Ispirato dai più recenti approcci scientifici, in particolare nel campo della fisica, della tecnologia e del design industriale, Biasi e i suoi contemporanei hanno sviluppato un linguaggio radicale non oggettivo che ha gettato le basi per movimenti di neo-avanguardia come l’Arte Programmata in Italia, lo Zero Group in Germania e GRAV (Groupe de Recherche d’Art Visuel) in Francia.
Hanno presentato collettivamente una visione utopica del futuro attraverso una pratica coerente in cui arte, scienza e tecnologia potrebbero incontrarsi per creare una nuova forma d’arte.
La portata globale dell’Op Art e il ruolo di Biasi nel Movimento culminarono nel 1965 con la mostra fondamentale “The Responsive Eye” al MoMA di New York, dove Biasi espose accanto a figure come Bridget Riley, Heinz Mack e Victor Vasarely.