Una straordinaria esposizione dell’artista dissidente cinese Ai Weiwei a San Gimignano
Galleria Continua propone nella sede di San Gimignano la mostra AI WEIWEI. Neither nor, fino al 1 settembre
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Galleria Continua è stata fondata nel 1990 da Mario Cristiani, Lorenzo Fiaschi e Maurizio Rigillo, con l’intento di dare continuità all’arte contemporanea in un paesaggio ricco dei segni dell’arte antica.
Occupando un ex cinema nella storica cittadina toscana di San Gimignano, Galleria Continua si è affermata e ha prosperato in un luogo del tutto inaspettato in una città ricca di storia, senza tempo e magnifica.
Dal 2004 Galleria Continua ha iniziato ad espandersi, con nuove sedi che l’hanno resa una delle più interessanti e importanti gallerie d’arte italiane a livello internazionale.
La prima sede estera è stata Pechino, in Cina, seguita nel 2007 da Les Moulins, nella campagna parigina, poi l’Avana a Cuba nel 2015 e nel 2020 a Roma, San Paolo in Brasile e Parigi.
Internazionale è anche il contenuto delle sue proposte espositive e dal 13 aprile presenta nella sede storica di San Gimignano la mostra dell’artista cinese AI WEIWEI, considerato tra gli artisti contemporanei più noti e influenti al mondo.
Artista concettuale, scultore, pittore, performer, fotografo, architetto e urbanista, collezionista, regista (di cinema, documentari, teatro e opera), attore, musicista (cantante e paroliere), scrittore ed editore, blogger, giornalista d’inchiesta, attivista per i diritti umani e dissidente, Ai Weiwei (Pechino 1957) è un artista impossibile da etichettare.
Prolifico, impegnato, aperto a ogni innovazione Ai Weiwei combina con sapienza arte, vita privata e impegno politico.
Profondo conoscitore della tradizione del suo paese natale, interpreta i motivi, i processi di fabbricazione e i materiali tradizionali in modo ludico e iconoclasta denunciando le contraddizioni tra individuo e collettività nel mondo contemporaneo.
Una riflessione acuta, che non cade mai nella retorica, visionaria e in grado di disorientare sempre e comunque, è la cifra che scandisce la sua parabola di uomo e di artista.
La mostra, dal titolo Neither Nor” ripercorre dal 1995 ad oggi la carriera creativa di Ai Weiwei.
Un evento unico, che vede l’intero cinema-teatro, sede della galleria, completamente invaso dalle opere dell’artista: a partire da un’ampia selezione di opere, recenti o inedite, realizzate con i mattoncini LEGO, opere storiche in porcellana, legno, marmo, bambù̀ fino agli assemblaggi di materiali diversi.
Il titolo Neither Nor, voluto dall’artista stesso, vuol far riflettere su un mondo dominato da un panorama culturale che tende agli estremi, dove tutto si riduce a una scelta binaria tra bianco e nero
Nelle sue stesse parole si legge il suo forte impegno politico e sociale: Questa tendenza è profondamente arretrata e preoccupante e ricorda periodi autoritari della storia, come le prime purghe sovietiche, l’era McCarthy negli Stati Uniti, la Rivoluzione Culturale in Cina e l’ascesa del nazismo negli anni ’30 e ’40. Tempi nei quali, non solo i diritti umani furono gravemente violati, ma anche l’essenza stessa della natura umana e le convinzioni collettive della gente comune furono profondamente danneggiate.
Il titolo “Neither Nor” intende trasmettere che, nella maggior parte dei casi, il nostro pensiero non è limitato a verità̀ assolute o singole interpretazioni, ma piuttosto esiste in uno stato di ambiguità̀ che consente maggiori possibilità̀ e dibattiti. È all’interno di questo stato di ambiguità̀ che il pensiero e la cultura umana, compresa l’arte, trovano l’ambiente e lo spazio per prosperare.
La sua scelta, di utilizzare i mattoncini LEGO per realizzare molte sue opere sono per l’artista coerenti con la logica della sua espressione con gli strumenti della tecnologia informatica.
I mattoncini, come le espressioni sui social, presentano caratteri comuni: in entrambi c’è l’appiattimento, la frammentazione e la continuità espropriata dei media e della realtà, inclusa l’esistenza stessa, le ideologie, la politica e gli avvenimenti, gli approcci linguistici della cultura e dei sogni.
Con i LEGO AI WEIWEI ha riprodotto capolavori dell’arte, inserendovi però elementi che richiamano a problemi della contemporaneità come la gruccia inserita nel quadro Sleeping Venus with Coat Hanger dalla Venere di Giorgione, o il panda in The Rape of the Daughters of Leucippus in Untitled da Rubens, come pure il rifugiato presente in Un dimanche après-midi à l’Île de la Grande Jatte da Georges Seurat, o il volto di Ai Weiwei al posto di Giuda nell’Ultima cena di Leonardo, per citare solo alcuni degli esempi più significativi.
Neither Nor propone molto ancora ed è una mostra da vedere.