Quattro fotografi di fama internazionale mostrano il prodotto di una loro residenza artistica a Roma in tempo di Covid
Fotografia. Olivia Arthur, Antonio Biasiucci, Max Pinckers, Alfred Seiland per Roma – Mostra Roma

ROMA – Mattatoio /Padiglione 9a Piazza Orazio Giustiniani, 4
Dal 22/09 al 19/11/2023
Dal 22 settembre 2023 presso il padiglione 9° del mattatoio di Roma è visitabile la mostra Fotografia. Olivia Arthur, Antonio Biasiucci, Max Pinckers, Alfred Seiland per Roma.
La mostra, curata da Francesco Zizola, rappresenta l’atto di restituzione al pubblico di un progetto di più ampia portata, che prevede residenze a Roma per fotografi di fama internazionale e che l’amministrazione capitolina persegue da tempo con l’impegno di valorizzare la fotografia e dotare la città di Roma di un patrimonio di immagini in grado di restituire la sua identità attraverso sguardi diversi.
Per questa edizione, Francesco Zizola ha invitato a Roma quattro autori noti nel mondo della produzione artistica e fotografica internazionale – Olivia Arthur, Antonio Biasiucci, Max Pinckers, Alfred Seiland – che si sono misurati con condizioni del tutto eccezionali, quelle create dalla pandemia di Covid-19.
Olivia Arthur (Londra 1980) si fa coraggiosamente carico della Roma più invisibile.
Durante il lockdown riesce a farsi accogliere nelle case di alcuni romani e ne dipinge un ritratto che trasforma i segni della pandemia in una metafora del tempo, di fatto storicizzandolo dentro il contesto della città millenaria culla e intreccio di popoli, etnie e storie diverse.
Antonio Biasiucci (Dragoni, Caserta 1961) si immerge nelle evanescenti tracce di una Roma pagana che rintraccia nella folta vegetazione che ha ripreso spazio e presenza in città durante la pandemia.
Quello che esprime la sua fotografia, presentata in forma di polittici, è una tensione continua verso un passato lontano ma visibile, la cui memoria emerge assumendo forme magiche e sacre suggerite dalle nuove entità organiche rappresentate dalle pietre e dalla natura.
Max Pinckers (Bruxelles 1988) utilizza la macchina fotografica per offrirci una riflessione sulla molteplicità e soggettività delle immagini in relazione al reale, qui inscenato con lo scopo di echeggiare i miti della Roma rappresentata dal cinema neorealista.
Le sequenze che ci propone possono essere lette come dei piccoli pamphlet filosofici sulla relatività di spazio e tempo, del punto di vista e della credibilità delle immagini fotografiche.
Alfred Seiland (St. Michael, Austria 1952) ripercorre il tema a lui caro del confronto tra il passato antico dell’Impero Romano e le sue vestigia con le forme del contemporaneo.
La novità dello spazio del confronto modificato dalla realtà pandemica è l’occasione per arricchire un progetto già consolidato con immagini inedite e originali.
Attraverso la varietà di approcci visuali e concettuali, queste nuove produzioni offrono uno sguardo sfaccettato e profondo sulle molteplici anime della Città e rappresentano un nuovo e ulteriore importante lascito per la collezione dell’Archivio Fotografico del Museo di Roma.