Cosa può nascere da una catastrofe come l’alluvione che ha colpito il Polesine nel novembre del 1951.
70 anni dopo. La Grande Alluvione
Palazzo Roncale conferma la sua vocazione individuando come protagonisti di mostre dallo spiccato sviluppo narrativo le storie, i personaggi e le eccellenze polesane e proponendo una mostra di grande interesse, non solo territoriale.
Una mostra per ricordare la Grande Alluvione a settant’anni di distanza ed evidenziare come quella tragedia si ripercuota ancora oggi nel tessuto fisico, sociale ed economico del Polesine.
Un’indagine su “cosa”, oltre al ricordo, al dolore, alle tragedie personali e sociali, derivi, a 70 anni di distanza, da un evento che “bloccò” un territorio che però ha avuto orgogliosamente la forza di riprendersi.
Quel tragico evento ha aperto gli occhi sulle potenzialità di un territorio un tempo abbandonato e nemico, favorendo un processo di riqualificazione non solo economica e trasformando il Delta da terra di malaria prima e di pellagra poi, una delle più ambite e importanti aree umide d’Europa, riconosciuta dall’Unesco come Patrimonio della Biosfera.
Da quella tragedia una popolazione intera ha ricominciato a guardare al futuro, ricordando che quelle terre erano state, per un millennio, quando Adria dava il suo nome ad un mare, uno dei gangli di incontro delle reti commerciali del mondo.
In questi 70 anni non sono certo mancate distorsioni ed errori, fisiologico frutto dei tempi e della legittima necessità di lavoro e di benessere.
Tuttavia, nella ricerca per la riconquista del benessere la popolazione non si è lasciata sviare da puri interessi economici anzi, è stata spinta a rispettare, tutelare e valorizzare il suo ambiente
Nel suo insieme questo territorio costituisce oggi un patrimonio ambientale e umano altrove perduto.
Un patrimonio che consente oggi al Polesine di continuare a pianificare un futuro di qualità”.
La mostra è promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo.