Udine ricorda Giovanni Ricamatore, un concittadino valido collaboratore di Raffaello, che dopo gli allori romani torna nella sua città col proposito di “non più toccare i pennelli”
“Zvan da Vdene Fvrlano”. Giovanni da Udine tra Raffaello e Michelangelo (1487-1561)
Udine rende omaggio, con una mostra alla galleria di Arte Antica del Castello, ad uno dei suoi più famosi artisti, Giovanni Ricamatore, più noto Giovanni da Udine “Furlano”, come si firmò all’interno della Domus Aurea.
In quel luogo magico, studiando le grottesche della Domus Aurea, riuscì a imitarne anche lo stucco creando un tipo di decorazione bizzarro e raffinato, che ebbe immensa fortuna
Giovanni da Udine riuniva in sé l’arte della pittura, del disegno, dell’architettura, dello stucco e del restauro, il tutto a livelli di grande eccellenza.
A Roma arrivò dopo la prima educazione artistica a Udine e un periodo presso la bottega di Giorgione
A Roma, era stato uno dei più fidati collaboratori di Raffaello, che lo volle al suo fianco nella Loggia di Psiche alla Farnesina e nell’impresa delle Logge Vaticane.
Vi rimase anche dopo la scomparsa del Maestro, e seppe farsi valere per la sua abilità, ottenendo dapprima il titolo di Cavaliere di San Pietro e quindi una congrua pensione.
Intorno alla metà degli anni Trenta del ‘500, Giovanni decise di abbandonare la città che gli aveva garantito fama e onori e rientrare nella sua Udine con il proposito di “non toccar più pennelli”.
Cosa che non fece perché la fama che lo accompagnava lo fece oggetto di molte pressioni per committenze.
Ha lavorato in terra Veneta e Friulana con diversi interventi tra cui il lungo fregio a stucco ed affresco nel castello di Spilimbergo e, a Venezia, la decorazione di due camerini di Palazzo Grimani.
Ora questa poliedrica attività di Giovanni da Udine è indagata in mostra attraverso stucchi, incisioni, documenti, lettere, libri e altri materiali.
Inoltre, per la prima volta, sarà possibile ammirare i suoi raffinati disegni, provenienti da diversi musei europei e da una collezione privata americana.
La mostra, promossa dal Comune di Udine, a cura di Liliana Cargnelutti e Caterina Furlan, conferma la proverbiale abilità di Giovanni da Udine. nella rappresentazione del mondo animalistico-vegetale e soprattutto degli uccelli.