Due mostre contemporanee che mettono a fianco lo spirito selvaggio e ribelle di Ligabue con la visione sospesa tra innovazione e tradizione di Giuseppe Pende
Palazzo dei Priori di Fermo propone due mostre in contemporanea, una di Antonio Ligabue e l’altra di Giuseppe Pende
Costruito alla fine del Trecento dall’unione di due precedenti edifici, il Palazzo dei Priori venne restaurato nella prima metà del XV secolo e ultimato nel 1525.
La doppia scalinata si congiunge sotto un portichetto d’ingresso da cui si accede al principale polo museale della città.
Palazzo dei Priori offre alla città due mostre contemporanee, distinte anche se presentate nella medesima locandina e inaugurate assieme.
Sono Spiriti selvaggi. Antonio Ligabue e l’eterna caccia curata da Vittorio Sgarbi e Marzio Dall’Acqua e Giuseppe Pende. Realtà, sogno e visione curata da Vittorio Sgarbi.
La mostra di Ligabue propone oltre 40 opere, di cui due inedite e il quadro immagine della mostra che non viene esposto dal 2015.
Altrettante opere presentano l’arte geniale di Giuseppe Pende, pittore sospeso tra innovazione e tradizione, spesso in fuga verso l’immaginario.
Nel presentare le due mostre Vittorio Sgarbi ha tracciato un profilo essenziale dei due artisti:
Antonio Ligabue è più che un pittore e più che un artista.
Ne esonda i confini, non rappresenta, non illustra, non ritrae ma prolunga la vita nella pittura.
Ligabue descrive un mondo; non ha altro interesse. Non c’è favola: c’è rabbia, c’è sofferenza, c’è esaltazione.
Di Giuseppe Pende pittore, scultore, atleta, pianista per diletto e anche insegnante di disegno dal vero all’Istituto d’Arte di Fermo, Sgarbi ha voluto sottolineare:
Giuseppe Pende è un artista coltissimo che riflette sull’antico connubio tra arte e scienza e un uomo eclettico dalla personalità prorompente, gioiosa e coinvolgente.